Lo sapevate? Il “munaciello” (piccolo monaco) è il personaggio esoterico più famoso di Napoli

(PRIMA PUNTATA) Il munaciello (in napoletano significa “piccolo monaco”), è il personaggio esoterico più noto, temuto e nominato dal popolo partenopeo. Ma chi è questo personaggio, riportato in voga anche recentemente dal film di Paolo Sorrentino "È stata la mano di Dio"? Andiamo ripercorrere la sua storia, in una commistione di sacro e profano.
Lo sapevate? Il “munaciello” (piccolo monaco) è il personaggio esoterico più famoso di Napoli.
(PRIMA PUNTATA) Il munaciello (in napoletano significa “piccolo monaco”), è il personaggio esoterico più noto, temuto e nominato dal popolo partenopeo. Ma chi è questo personaggio, riportato in voga anche recentemente dal film di Paolo Sorrentino “È stata la mano di Dio”? Andiamo ripercorrere la sua storia, in una commistione di sacro e profano grazie anche a un documento proposto dal sito del Comune di Napoli.
Il munaciello è uno spiritello bizzarro che si comporta sempre in modo imprevedibile e sul quale sono sorte infinite leggende metropolitane e detti popolari. Al suo comportamento dispettoso spesso si accompagnano benevoli “lasciti” in moneta; ma non bisogna raccontare l’accaduto a nessuno, altrimenti egli si accanirà nei nostri confronti. Non è raro un suo comportamento lascivo nei confronti delle giovani e belle donne.
In È stata la mano di Dio è la zia preferita del protagonista Fabietto, l’avvenente Patrizia (Luisa Ranieri), fa un incontro inaspettato. Sulla via del ritorno a casa, mentre si confonde con operai e indigenti che prendono l’autobus, la donna viene fermata e riconosciuta da un uomo che le chiede di salire sulla sua macchina lussuosa.
Questa figura misteriosa si rivelerà essere San Gennaro, accompagnato da un piccolo figuro avvolto in un saio francescano. L’altezza ridotta, il vestiario e le scarpe con le fibbie d’argento permettono a quanti conoscono la tradizione popolare partenopeo di riconoscere subito nella figura il munaciello, il monachello bambino. Chi è questa figura del folklore napoletano?
Il popolo napoletano ha due versioni sulle origini del munaciello. Inizialmente tale figura veniva associata alla Napoli sotterranea, agli antichi gestori dei pozzi d’acqua, i cosiddetti pozzari, che avevano facile accesso alle case passando attraverso i cunicoli che servivano a calare il secchio nei pozzi. I pozzari-munacielli facevano i dispetti nelle abitazioni quando i proprietari dei pozzi non provvedevano a pagarli per i loro servizi. Si tratta di una versione che probabilmente è stata inventata dalla fantasia popolare per dare al munaciello caratteristiche “bonarie”.
Accanto ad essa c’è la teoria esoterica che rende il munaciello una presenza demoniaca in veste di frate. Questi tenterebbe ogni volta, con piccoli o grandi doni, di comprarsi un’anima. Questa versione è associata ad una vicenda, che si svolse nel 1445 e che narra dell’amore contrastato di due giovani: Catarinella Frezza, figlia di un ricco mercante di stoffe, e Stefano Mariconda, un garzone. Il loro amore finì in tragedia. Stefano venne assassinato nel luogo dove i due innamorati erano soliti incontrarsi in segreto, mentre lei fu rinchiusa in un convento dove diede alla luce un bambino malformato. Le suore del convento adottarono il bambino vestendolo sin da piccolo con abiti monacali e con il cappuccio per mascherarne le deformità.
Per le strade di Napoli egli assunse l’appellativo di munaciello. Il bimbo morì in modo misterioso. Sin da subito gli vennero conferiti poteri magici, e la sua figura fu associata alla parte cattiva dell’anima umana, al demonio che si nasconde e che è sempre pronto ad afferrarci.
Nella prossima puntata andremo a vedere l’altra figura di spicco dell’esoterismo napoletano: la bella ‘Mbriana.

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