Lo sapevate? Napoli un tempo era chiamata la “città dei sette castelli”

(PRIMA PUNTATA) Napoli dal Medioevo sino alla fine del Settecento era provvista di un sistema difensivo incredibile, costruito e studiato per difendere e proteggere al meglio la città e il Golfo di Napoli in generale. Quali erano questi sette castelli e cosa è rimasto? Scopriamolo insieme.
Lo sapevate? Napoli un tempo era chiamata la “città dei sette castelli”.
(PRIMA PUNTATA) Napoli dal Medioevo sino alla fine del Settecento era provvista di un sistema difensivo incredibile, costruito e studiato per difendere e proteggere al meglio la città e il Golfo di Napoli in generale. Quali erano questi sette castelli e cosa è rimasto? Scopriamolo insieme.
Castel Capuano, Castel dell’Ovo, Castel Nuovo (Maschio Angioino), Castel Sant’Elmo, Castello del Carmine, Castello di Nisida e il Forte di Vigliena, sono i sette castelli della città. Non tutti si sono conservati al meglio ma un tempo facevano parte di una roccaforte ben studiata, utile alla difesa della città. Un sistema strategico architettato non solo per proteggere Napoli ma per difendere le coste di tutto il Regno.
Andiamo a vedere uno per uno questi sette castelli.
Castel dell’Ovo
Castel dell’Ovo è il più antico forte edificato sulla costa partenopea. La leggenda dice che che l’intera struttura si regge sull’uovo che Virgilio sistemò nelle sue fondamenta. Il castello sorge sull’isolotto di tufo di Megaride, propaggine naturale del monte Echia ed era unito alla terraferma da un sottile istmo di roccia, che crollò con il terremoto del 1370 e fu la Regina Giovanna d’Angiò a farlo ricostruire. Prima era un convento poi con i Normanni fu costruita una fortificazione che si ampliò con gli Angiò e poi con i Borbone, quando il castello fu ulteriormente fortificato.
Castel Capuano
Castel Capuano sorge su un’antica necropoli romana ed è il secondo castello più antico di Napoli, si trova tra Piazza Garibaldi e porta Capuana. La sua costruzione fu avviata nel 1160. Sotto gli Aragonesi Castel Capuano venne inglobato dentro la nuova cinta muraria e divenne la dimora di Alfonso d’Aragona. Divenne nel tempo residenza di rappresentanza e di grande valenza commerciale. Nel 1537 fu trasformato nel tribunale del Regno, mentre i suoi sotterranei furono adibiti a prigione, con tanto di camere di tortura. Dopo l’Unità d’Italia sulla facciata esterna fu affisso lo scudo di Casa Savoia (che è presente ancora oggi), in sostituzione di quello borbonico.
Maschio Angioino
Il Maschio Angioino (o Castel Nuovo) fu costruito dagli Angiò. Il Castello durante il Regno di Roberto D’Angiò era un vero e proprio centro delle arti e della letteratura. Con Alfonso I continuò a svolgere la sua funzione residenziale.
Gli aragonesi lo adattarono militarmente alle nuove esigenze belliche. Durante il periodo vicereale (1503-1734), la strutture fu adibita a uso prettamente militare. Con l’avvento di Carlo III di Borbone della residenza reale rimase ben poco. Nei secoli la struttura ha inglobato numerosi edifici e capannoni e solo con l’intervento di risanamento di Vittorio Emanuele III si riportarono alla luce i vecchi bastioni quattrocenteschi. All’inizio del Novecento fu sgomberata la piazza di fronte al Castello e altre strutture abusive e furono creati i giardini come li conosciamo oggi.
Nella prossima puntata andremo a vedere i castelli di Sant’Elmo, il Castello del Carmine, Castello di Nisida e il Forte di Vigliena.

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