San Teodoro è un piccolo borgo gallurese situato ai margini della costa orientale dell’isola, con le sue diciotto spiagge bianche dalla sabbia finissima e acqua turchese e infiniti locali che animano la vita notturna, si classifica ogni anno come meta turistica prediletta da tantissimi giovani ma anche famiglie. Una delle spiagge più rinomate è sicuramente La Cinta, raggiungibile a piedi attraversando la periferia del borgo. La passeggiata in direzione di questa spiaggia è essa stessa una vera e propria esperienza, ed è proprio di rientro da una soleggiata giornata trascorsa al mare che la nostra attenzione viene catturata da una piccola botteghina posizionata nel cuore di uno spazio verde, una di quelle in cui ti basta uno sguardo per capire che è custode di antiche tradizioni: La Dolce Bottega. Attraversiamo il prato dirigendoci verso il piccolo locale, varchiamo la soglia ed eccoci catapultati dentro un piccolo “angolo del territorio sardo”: miele, arancia, mandorle e crema alla ricotta sono i profumi che dal laboratorio sul retro si diffondono nell’aria, mentre Serena, la titolare, ci accoglie con un sorriso da dietro il banco.

Icona dell’arte pasticcera sarda: la seada è una delle bontà più amate e ricercate che non poteva assolutamente mancare da La Dolce Bottega. Qui, viene proposta in diverse vesti: la ricottina – una seada in versione estiva – più piccola e ripiena di una crema lavorata talmente meticolosamente che si fatica a credere che sia a base di sola ricotta e aromi – oppure la versione classica, da gustare ancora calda ricoperta di zucchero o miele, come vuole la tradizione. E se volete fare un figurone a cena, vi consigliamo di acquistarle ancora crude per poi cuocerle al momento, proprio come abbiamo fatto noi.

Al momento, però, non possiamo non lasciarci deliziare da qualche dolcetto tipico e quindi ci lasciamo consigliare da Serena, che ci porta sul tavolino esterno un piccolo vassoio con “Li Niuleddi a Taddarini”. Questo dolce tipico del nord Sardegna, precisamente della Gallura, è il frutto di una particolare lavorazione dei tagliolini di pasta all’uovo: una volta realizzata la pasta, questa viene tagliata a pezzi più corti prima di essere cucinata nel miele precedentemente portato ad ebollizione. Solo alla fine vengono aggiunte mandorle e scorza d’arancia fresca e non è un caso che tradizione vuole che questi dolcetti vengano serviti proprio sopra una foglia d’arancia.

Le scelte da La Dolce Bottega sono davvero tante, il banco si riempie di forme e colori: dalle “pesche di pasta biscotto” con il loro colore rosa dato dalla marmellata e l’alchermes, agli eleganti bianchini e i tipici “chiu di pinu” con pasta dolce, miele e mandorle e fino ai vasetti di “Sa Pompia”, che vi consigliamo di provare a fine pasto per il suo gusto fresco e le proprietà digestive di questo particolare agrume che si trova esclusivamente nel territorio di Siniscola e Torpè, paesi molto vicini a San Teodoro, e all’arcobaleno dei fruttini realizzati con pasta di mandorla e ricoperti di zucchero fondente, modellati seguendo proprio la forma e i colori dei diversi frutti.

A rendere unico il sapore delle prelibatezze proposte da La Dolce Bottega è sicuramente l’attenta selezione che Serena effettua sulle materie prime impiegate nella realizzazione dei suoi dolci. “Solo prodotti scelti provenienti da piccoli produttori locali. Questo, unito alle lavorazioni fatte in casa, contribuisce alla genuinità dei nostri dolci”, ci racconta. Ma la produzione della bottega non si ferma ai dolci e così abbiamo ordinato una Zuppa Gallurese per cena, che ritiriamo appena prima di andare via. Un antico piatto realizzato con pane raffermo tagliato a fette, formaggio fresco, menta e brodo di carne.

Dal 1991, La Dolce Bottega si è aggiudicata un posto d’onore nel cuore degli abitanti del posto e soprattutto dei turisti che ogni anno sono certi di trovare il loro dolce preferito uguale e identico a come lo avevano assaggiato l’anno prima.
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Vacanze di lusso, hotel da sogno, movida, boutique di charme, yacht, cale dalla sabbia bianchissima, rocce scolpite dal vento e un mare cristallino dalle mille sfumature: questa è la Costa Smeralda, un’oasi incantata e patinata dalla natura semi-selvaggia.
Qui, dove il mare incontra la perfezione, tante sono le località diventate mitiche: Cala di Volpe, Liscia Ruja, Romazzino, lo splendido borgo di San Pantaleo e Pitrizza. E oltre alle spiagge e ai magnifici scenari naturalistici si possono visitare alcune interessanti aree archeologiche come la necropoli di Li Muri e i complessi nuragici di Malchittu e di Albucciu.
Il borgo di Porto Cervo è il cuore pulsante della Costa, immaginato e progettato dall’architetto Luigi Vietti e poi inaugurato nel 1964. Poco dopo fu la volta di Porto Rotondo, generalmente considerata una località della Costa anche se tecnicamente non ne farebbe parte secondo quanto stabilito dallo stesso Consorzio Costa Smeralda.
Qui le giornate trascorrono lente e spensierate, tra giornate in barca o nelle meravigliose spiagge e calette. Dopo il mare la tradizione vuole che si prosegua la giornata con una passeggiata a Porto Cervo o a Porto Rotondo, per lo shopping nelle boutique più in e ricercate e per un gelato artigianale mentre si ammirano gli yacht degli emiri e le barche a vela dei magnati più facoltosi del mondo. Per una spesa alla ricerca delle migliori eccellenze italiane, uno spuntino gourmet o un aperitivo goloso, nella Promenade du Port vale la pena fermarsi nella bottega-ristorante Cibò – Sapori d’Italia Dop. Andando verso la darsena vecchia di Porto Rotondo, al lounge bar Lola si può gustare un pre-cena nikkei all’ora del tramonto, di fronte mare, con cocktail e appetizer tra la cucina peruviana e quella giapponese, per poi spostarsi al ristorante Bambusa, e proseguire l’esperienza gastronomica sospesa tra Oriente e Occidente con una cena gourmet tra le proposte cosmopolite degli chef, le selezioni di pescato del giorno e i tagli di carne pregiati.
Se invece si preferisce cenare a bordo piscina e con una vista spettacolare, uscendo da Porto Rotondo e proseguendo in direzione Cugnana si arriva a Monte Ladu. Da Jacanà, churrascaria innovativa di nuova apertura, si può cenare al chiaro di luna, dominando tutto il Golfo. E tra una picanha sapientemente cotta al rodizio e una mamita tagliata dai pasadores si può respirare la vera atmosfera del Brasile e allo stesso tempo immergersi nella macchia mediterranea.
La movida della Costa Smeralda, celebre in tutto il mondo, offre numerose alternative per trascorrere la notte all’insegna del divertimento in grande stile. Il Sopravento, vera e propria istituzione a Porto Cervo, propone serate scintillanti per chi vuole assaporare la patinata nightlife di questa esclusiva zona della Sardegna.
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