Il bambino della copertina di Nevermind fa causa ai Nirvana: “È pedopornografia”
Spencer Elden, il bambino che sulla celebre copertina dell'album Nevermind dei Nirvana nuotava nudo in una piscina, ha chiesto 150 mila dollari a tutte le persone coinvolte nello shooting per la foto dove aveva quattro mesi, foto che trent'anni dopo considera pedopornografia.
Spencer Elden, il bambino che sulla celebre copertina dell’album Nevermind dei Nirvana nuotava nudo in una piscina, ha chiesto 150 mila dollari a tutte le persone coinvolte nello shooting per la foto dove aveva quattro mesi, foto che trent’anni dopo considera pedopornografia.
Nonostante abbia sempre parlato con entusiasmo dell’esperienza e abbia ripetuto la posa per il venticinquennale del disco, ora – come riporta Rolling Stones – ha deciso di fare causa ai Nirvana per quella foto, per la quale – per ovvi motivi- non diede l’assenso e per la quale non lo fecero, per iscritto, neanche i suoi tutori legali dell’epoca.
Fu il padre, amico del fotografo che ha effettuato lo scatto Kirk Weddle, a portare Spencer allo shooting in California.
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Naufragati in un atollo del Pacifico, vengono trovati dopo una settimana grazie a un “help” scritto sulla sabbia
Hanno scritto HELP con delle foglie di palma sulla sabbia e sono così stati trovati dopo una settimana dal loro naufragio sull'atollo di Pikelot.
La storia dei tre marinai dispersi sull’atollo di Pikelot, nel mezzo del Pacifico, per una intera settimana sembra uscita da un romanzo. Sono stati trovati grazie alla loro abilità nel tracciare la parola “Help” sulla spiaggia con delle foglie di palma.
I tre pescatori sono rimasti bloccati su un isolotto per oltre una settimana, vivendo di noci di cocco e acqua di un pozzo. I loro familiari hanno lanciato l’allarme quando non sono tornati da Pikelot, e l’intervento tempestivo delle autorità di Guam e delle forze militari statunitensi ha giocato un ruolo fondamentale nel ritrovamento e nel salvataggio dei marinai dispersi.
Prima del loro recupero sono stati lanciati diversi pacchi di sopravvivenza e una radio per stabilire un contatto con i naufraghi per assicurarsi che fossero in buone condizioni di salute e per fornire loro ulteriori supporti durante l’attesa del salvataggio.
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