Accadde Oggi. 5 aprile 1994: 27 anni senza l’angelo del grunge, Kurt Cobain
#AccaddeOggi Era il 5 aprile del 1994 quando Kurt Cobain, leader dei Nirvana, si uccise sparandosi un colpo di fucile alla testa. Cobain trasformò le inquietudini della generazione anni '90 in musica e filosofia di vita: da musicista alternativo divenne l'idolo di un'intera generazione che ancora lo ascolta e lo ricorda. Perchè la buona musica non muore mai
Kurt Cobain nacque a Portland il 20 febbraio 1967: fu il fondatore, chitarrista e frontman dei Nirvana. Oggi avrebbe 53 anni: la sua musica ha rivoluzionato il rock. I Nirvana, formati da Cobain nel 1987 con Krist Novoselic (cui si aggiunsero Dave Grohl, attuale leader dei Foo Fighter e Pat Smear) divennero in due anni uno dei gruppi cardine della scena alternative rock statunitense.
Cobain si è ucciso il cinque aprile del 1994, ventisei anni fa, sparandosi un colpo di fucile alla testa nella sua casa di Seattle. La morte del leader dei Nirvana segnò la fine del gruppo e lasciò sgomenta un’intera generazione impegnata da allora a trasmettere il mito di un artista che aveva cambiato le regole della musica. Kurt Cobain era riuscito a intercettare lo spirito del tempo, era un personaggio “contro” e si trovò a essere un mito, imprigionato in un ruolo di star, di immagine da t-shirt, di personaggio da copertina. Se è vero che la rabbia e il dolore post punk dei Nirvana sono diventati la voce di una generazione, quella generazione non ha smesso di gridare e Kurt Cobain è sempre lì nelle vetrine dei negozi, nei titoli di nuove canzoni, nei remix, nelle camicie a quadri e nei jeans sdruciti. Nessuno lo ha dimenticato perché la buona musica non muore mai. Secondo la rivista Rolling Stone Cobain è stato il miglior artista degli anni novanta nonostante la sua breve vita. È stato inoltre inserito al 45º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone e al 73º posto della lista dei 100 migliori chitarristi.
Con lui è continuata la leggenda del “club dei 27”, quel gruppo di rockstar morte proprio a questa età: Jimi Hendrix, Jim Morrison, Janis Joplin, Amy Winehouse. Una lista lunga, in cui appare anche Andrew Wood, il leader dei Mother Love Bone, fondatore del movimento Grunge, compagno di stanza di Chris Cornell e suo amico del cuore, stroncato a 24 anni da una devastante dipendenza dall’eroina. E poi Layne Staley, cantante degli Alice in Chains, Scott Weiland, voce degli Stone Temple Pilots e poi dei Velvet Revolver, Mike Starr, bassista degli Alice in Chains. Una catena di morti chiusa dal suicidio di Chris Cornell del maggio di due anni fa.
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