Certo si fa fatica a credere che una persona si possa prendere cura di una pianta grassa per due anni senza accorgersi che è finta, ma in effetti se la riproduzione è di alta qualità e la persona non è esperta di giardinaggio e magari anche non sveglissima potrebbe essere vero.

La storia, volendo concedere il beneficio del dubbio viene dalla California a raccontarla la stessa protagonista, Caelie Wilkes: «Mi prendevo cura di lei, solo io potevo innaffiarla e tenevo sempre pulite le sue foglie». Poi un giorno l’amara scoperta: la giovane voleva rinvasare la sua amata succulenta, ma cercando di estrarla dal vasetto si è accorta con sua grande delusione, che era finta.

Così ha deciso di affidare a Facebook il suo sfogo. Moltissimi i messaggi di solidarietà e le condivisioni, tanto che il suo post è diventato virale. C’è chi dubita della sincerità della ragazza e pensa piuttosto a una trovata per ottenere un po’ di notorietà. Ma è bello pensare che sia tutto vero, che ci siano ancora persone così sensibili.

Il giornalista Franco Di Mare è morto a Roma.

La famiglia ha annunciato il decesso con una nota: “Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall’affetto degli amici più cari, oggi a Roma si è spento il giornalista Franco Di Mare. Seguirà comunicazione per le esequie”.

Meno di un mese fa, il 28 aprile, durante una commovente apparizione a “Che tempo che fa”, Di Mare aveva parlato del suo ultimo libro, “Le parole per dirlo, la guerra dentro e fuori di noi” (Sem editori). In quell’occasione, aveva rivelato di essere gravemente malato: “Ho un tumore molto cattivo, il mesotelioma: si prende respirando le particelle di amianto. Mi rimane poco da vivere, ma non è ancora finita”. Di Mare aveva spiegato a Fabio Fazio che aveva contratto la malattia respirando amianto durante le sue missioni da inviato di guerra. Aveva inoltre espresso la sua serenità nonostante la diagnosi, aggiungendo che “da questo non si guarisce”. Le sue affermazioni avevano colpito profondamente il pubblico, specialmente per le critiche alla Rai (pur precisando che non si riferiva all’attuale dirigenza) riguardo il trattamento ricevuto dopo la scoperta della malattia.