Orrore in India: bambina di 3 anni stuprata. Ora è in pericolo di vita
#Mondo New Delhi. La piccola è stata stuprata da un 40enne custode del condominio in cui vive. Ritrovata sulle scale priva di sensi è stata portata in ospedale e operata. Al momento è in prognosi riservata
India choc: a New Delhi una bambina di tre anni è stata stuprata nel condominio della casa in cui vive. Ad abusare della piccola, ritrovata sulle scale sanguinante e priva di conoscenza, è stato il custode dello stabile, un uomo di 40 anni arrestato dalla polizia. Portata in ospedale e operata, la bimba si trova in prognosi riservata, così come spiegato dalla commissaria per le Donne della capitale indiana, Swati Maliwal.
Come riporta Tgcom, lo stupro è avvenuto nel quartiere di Bidanpur proprio in occasione dell’anniversario della violenza che, sei anni fa, portò alla morte, dopo 13 giorni di agonia, di Nirbhaya, la studentessa violentata su un autobus privato da sette uomini, tra cui l’autista. Quell’episodio, seguito da un movimento di protesta contro le violenze sessuali, contribuì ad abbattere il muro di silenzio e omertà sugli stupri ai danni delle bambine che avvengono in India. Ma nonostante la nuova consapevolezza e l’inasprimento delle pene, le cifre sono raccapriccianti. Secondo recenti dati del governo indiano, infatti, il 52% dei bambini indiani ha subito abusi: nel 2016 sono stati registrati 19.765 stupri su minori, ogni 155 minuti un bambino sotto i sedici anni subisce violenza, e ogni 13 ore uno sotto i dieci.
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Sa Die de Sa Sardigna: 28 aprile 1794, i Sardi si ribellano e allontanano i Piemontesi dall’Isola
Il movimento di ribellione era iniziato già negli anni Ottanta del Settecento ed era proseguito negli anni Novanta toccando tutta l'Isola. Le ragioni erano di ordine politico ed economico insieme.
Sa die de sa Sardigna, come riporta Sardegna Cultura, è la festa del popolo sardo che ricorda i cosiddetti “Vespri Sardi“, cioè l’insurrezione popolare del 28 aprile 1794 con il quale si allontanarono da Cagliari i Piemontesi e il viceré Balbiano in seguito al rifiuto del governo torinese di soddisfare le richieste dell’isola titolare del Regno di Sardegna.
I Sardi chiedevano che venisse loro riservata una parte degli impieghi civili e militari e una maggiore autonomia rispetto alle decisioni della classe dirigente locale. Il governo piemontese rifiutò di accogliere qualsiasi richiesta, perciò la borghesia cittadina con l’aiuto del resto della popolazione scatenò il moto insurrezionale.
Il movimento di ribellione era iniziato già negli anni Ottanta del Settecento ed era proseguito negli anni Novanta toccando tutta l’Isola. Le ragioni erano di ordine politico ed economico insieme.
Il motivo del malcontento popolare era dovuto anche al fatto che la Sardegna era stata coinvolta nella guerra della Francia rivoluzionaria contro gli stati europei e dunque contro il Piemonte. Nel 1793 una flotta francese aveva tentato di impadronirsi dell’Isola, sbarcando a Carloforte e insistendo successivamente anche a Cagliari. I Sardi però opposero resistenza con ogni mezzo, in difesa della loro terra e dei Piemontesi che dominavano allora in Sardegna. Questa resistenza ai Francesi aveva entusiasmato gli animi, perciò ci si aspettava un riconoscimento ed una ricompensa dal governo sabaudo per la fedeltà dimostrata alla Corona.
La scintilla che fece esplodere la contestazione fu l’arresto ordinato dal viceré di due capi del partito patriottico, gli avvocati cagliaritani Vincenzo Cabras ed Efisio Pintor. Siamo appunto al 28 aprile del 1794: la popolazione inferocita decise di allontanare dalla città il viceré Balbiano e tutti i Piemontesi, che nel mese di maggio di quell’anno furono imbarcati con la forza e rispediti nella loro regione. Incoraggiati dalle vicende cagliaritane, gli abitanti di Alghero e Sassari fecero altrettanto.
Ma l’allontanamento non durò tanto: nel giro di poco tempo i Piemontesi ritornarono in Sardegna e tutto ricominciò più o meno come prima.
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