Arriva una rivelazione sconcertante sull’omicidio di Clara Ceccarelli, la commerciante genovese di 69enne uccisa ieri con trenta coltellate da Renato Scapusi, l’ex compagno 59enne che non accettava la fine della loro relazione.

Herbert Lima, il commesso brasiliano lavorava saltuariamente nel negozio della vittima, ha affermato che due settimane fa la donna era andata pagarsi il funerale, intuendo di essere in pericolo e non volendo gravare sull’anziano padre e sul figlio.

Intanto questo pomeriggio davanti al negozio della scomparsa, si sono ritrovati tantissimi genovesi per rendere omaggio a Clara.

Oltre duecento donne hanno reso omaggio all’ennesima vittima di femminicidio, costituendo un presidio in ricordo della vittima. Ad organizzarlo il centro antiviolenza Mascherona di Genova, che ha sottolineato come l’assassinio della negoziante conferma come il triste fenomeno sia sempre attuale e diffuso,  pertanto obbliga per l’ennesima volta a una riflessione da parte di tutti.

Il prete statunitense Lawrence Kozak, di 51 anni, è stato arrestato per aver sperperato oltre 40mila euro in microtransazioni di giochi come Candy Crush e Mario Kart Tour, utilizzando i fondi della sua Chiesa. Le microtransazioni sono diventate una caratteristica comune nei giochi popolari di oggi, sia su dispositivi mobili che su console.

Tuttavia, questa dipendenza può avere conseguenze devastanti sul portafoglio, come dimostra il caso del prete, che ha rubato migliaia di dollari dalle carte di credito collegate alla chiesa per finanziare la sua abitudine al gioco.

Kozak è stato accusato di furto e altri crimini perpetrati nel corso di tre anni, secondo quanto riferito dalla procura della contea di Chester, Filadelfia. Le indagini hanno rivelato che ha speso un’enorme somma in transazioni Apple dal 2019 al 2022. Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.

Successivamente, Kozak ha restituito alla chiesa 8000 dollari in “rimborsi parrocchiali” e si è scusato con la comunità per il suo errore, impegnandosi a restituire l’intera somma spesa.