Domenica scorsa il piccolo Amir è precipitato dal balcone della sua casa al primo piano di un grande condominio a Carpi. Il bimbo di 2 anni dopo cinque giorni di agonia è morto.

Ora è in corso un’indagine per ricostruire la dinamica dell’incidente, la mamma in un primo momento aveva raccontato che il figlio era caduto dal letto e solo successivamente aveva parlato di una caduta dal balcone.

Intanto però la comunità multietnica che vive nel grande condominio, che, come scrive Il Resto del Carlino, è abitato quasi totalmente da famiglie straniere, pakistani, bengalesi, nordafricani si è stretta intorno alla famiglia e sostiene la giovane mamma.

Le vicine l’aiutano con gli altri due figli di 3 e 6 anni, le preparano i pasti, in modo che lei in questi giorni possa stare più tranquilla, l’intera comunità si riunisce in preghiera e si sta organizzando per aiutare la famiglia con le spese del funerale.

Il giornalista Franco Di Mare è morto a Roma.

La famiglia ha annunciato il decesso con una nota: “Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall’affetto degli amici più cari, oggi a Roma si è spento il giornalista Franco Di Mare. Seguirà comunicazione per le esequie”.

Meno di un mese fa, il 28 aprile, durante una commovente apparizione a “Che tempo che fa”, Di Mare aveva parlato del suo ultimo libro, “Le parole per dirlo, la guerra dentro e fuori di noi” (Sem editori). In quell’occasione, aveva rivelato di essere gravemente malato: “Ho un tumore molto cattivo, il mesotelioma: si prende respirando le particelle di amianto. Mi rimane poco da vivere, ma non è ancora finita”. Di Mare aveva spiegato a Fabio Fazio che aveva contratto la malattia respirando amianto durante le sue missioni da inviato di guerra. Aveva inoltre espresso la sua serenità nonostante la diagnosi, aggiungendo che “da questo non si guarisce”. Le sue affermazioni avevano colpito profondamente il pubblico, specialmente per le critiche alla Rai (pur precisando che non si riferiva all’attuale dirigenza) riguardo il trattamento ricevuto dopo la scoperta della malattia.