Tragedia a Palermo: 40enne incinta muore in ospedale. Non sopravvive neanche il bimbo
#Italia La donna, incinta al sesto mese, era diabetica e con un grave problema di glicemia. I medici sono riusciti a salvare il suo bambino
Tragedia a Palermo: una donna di 40 anni è morta mentre era ricoverata in una clinica in attesa di dare alla luce il suo bambino. Come riporta Repubblica, la donna soffriva di diabete ed era in osservazione per portare a termine la gravidanza, giunta al sesto mese. Nella notte tra giovedì e venerdì è andata in arresto cardiaco.
I medici hanno tentato di tutto per salvarla ma non c’è stato nulla da fare.
I chirurghi hanno cercato di salvare la vita al bimbo: i medici si sono accorti, durante i controlli, che il piccolo era ancora vivo e hanno eseguito un parto cesareo d’urgenza ma neanche lui è sopravvissuto.
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Va in vacanza e con le telecamere installate per sorvegliare il gatto sorprende il vicino a fare sesso sul suo letto
La donna, dopo aver visto la scena inaspettata sullo schermo del suo cellulare durante le vacanze, ha deciso di sporgere denuncia una volta tornata in città, fornendo prove fotografiche e video dell'accaduto.
Una vicenda avvenuta a Torino nel settembre 2019, dove una donna ha scoperto tramite una telecamera installata per controllare il suo gatto che il vicino usava il suo letto per incontri sessuali con un altro uomo, presumibilmente l’amante, ha recentemente visto la conclusione del processo.
La donna, dopo aver visto la scena inaspettata sullo schermo del suo cellulare durante le vacanze, ha deciso di sporgere denuncia una volta tornata in città, fornendo prove fotografiche e video dell’accaduto.
Il tribunale di Torino ha emesso la sentenza condannando sia il vicino che la proprietaria dell’alloggio a otto mesi di reclusione ciascuno per violazione di domicilio. Risulta che la proprietaria dell’appartamento fosse l’unica detentrice delle chiavi e le avesse passate al vicino per permettergli di utilizzare l’appartamento per gli incontri segreti con l’amante, dato che nel suo appartamento viveva il compagno.
La condanna è stata quindi emessa per l’intrusione non autorizzata nell’abitazione della donna e per la violazione della sua privacy.
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