A tutta velocità invade la corsia opposta e si schianta su un’auto. Muoiono padre e madre, gravi i figli
#Italia Il tragico incidente è avvenuto a Macerata: un'auto, guidata da un pregiudicato, si è schiantata a tutta velocità contro la vettura su cui viaggiavano una coppia coi due figli, di rientro da una festa di carnevale. Per padre e madre non c'è stato niente da fare: i bambini, 8 e 10 anni, in gravi condizioni
Gianluca Carotti, 47 anni ed Elisa Del Vicario, 40 anni, stavano tornando da una festa di carnevale e si trovavano lungo la SS16 di Porto Recanati, nel Maceratese, sui sedili posteriori anche i due figli, avuti da relazioni precedenti. Come riportato da Tgcom, improvvisamente un’Audi arriva a tutta velocità invadendo la corsia dove viaggiava la Peugeot della famiglia. L’impatto è violentissimo. Per la coppia non c’è scampo, i figli, una bambina di 10 anni e un bambino di 8 rimangono feriti. Alla guida dell’Audi impazzita c’è Marouane Farah, un 34enne marocchino con precedenti per droga, che è stato arrestato dalla polizia per omicidio stradale. In auto con lui anche altri due connazionali, rimasti feriti. I tre sono stati sottoposti ad alcoltest e narcotest e sarebbero risultati positivi.
A destare maggiori preoccupazioni sono le condizioni della bambina di 10 anni: è ricoverata in terapia intensiva all’ospedale di Ancona. Il bambino di 8 anni è grave, ma stabile. Nell’incidente è rimasta coinvolta anche una terza auto, una Ford, colpita dalla Pegueot che si è ribaltata. Si tratta di alcuni amici Gianluca ed Elisa che sono rimasti illesi. “Due genitori splendidi, sempre pronti ad aiutare gli altri e a sorridere alla vita”, così il sindaco di Castelfidardo (Ancona), Roberto Ascani, descrive la coppia che ha perso la vita nell’incidente a Porto Recanati. Gianluca era un volontario della Croce Verde e allenatore di una squadra di calcio giovanile. Elisa, oltre agli impegni lavorativi e familiari, si occupava dei ragazzi diversamente abili del Gruppo Raoul Follerau di Castelfidardo e faceva l’animatrice in alcuni campi estivi. “Gianluca ed Elisa, ci mancherete. Ora non abbiamo altre parole”, questo il cordoglio della Croce Verde di Castelfidardo in un post su Facebook.
Marouane Farah, nell’aprile del 2018, era finito nella rete dei carabinieri nell’ambito di un’operazione che aveva portato al sequestro di 225 chili di hashish tra Montegranaro e Monte San Giusto. Nella sua abitazione le forze dell’ordine avevano trovato un chilo di droga. Attualmente Farah è ricoverato con ferite lievi all’ospedale di Civitanova. Secondo la ricostruzione fatta dal Resto del Carlino, Farah e i suoi connazionali stavano viaggiando a tutta velocità per allontanarsi da un parcheggio dove loro auto avrebbe toccato e danneggiato altre autovetture.
Sa Die de Sa Sardigna: 28 aprile 1794, i Sardi si ribellano e allontanano i Piemontesi dall’Isola
Il movimento di ribellione era iniziato già negli anni Ottanta del Settecento ed era proseguito negli anni Novanta toccando tutta l'Isola. Le ragioni erano di ordine politico ed economico insieme.
Sa die de sa Sardigna, come riporta Sardegna Cultura, è la festa del popolo sardo che ricorda i cosiddetti “Vespri Sardi“, cioè l’insurrezione popolare del 28 aprile 1794 con il quale si allontanarono da Cagliari i Piemontesi e il viceré Balbiano in seguito al rifiuto del governo torinese di soddisfare le richieste dell’isola titolare del Regno di Sardegna.
I Sardi chiedevano che venisse loro riservata una parte degli impieghi civili e militari e una maggiore autonomia rispetto alle decisioni della classe dirigente locale. Il governo piemontese rifiutò di accogliere qualsiasi richiesta, perciò la borghesia cittadina con l’aiuto del resto della popolazione scatenò il moto insurrezionale.
Il movimento di ribellione era iniziato già negli anni Ottanta del Settecento ed era proseguito negli anni Novanta toccando tutta l’Isola. Le ragioni erano di ordine politico ed economico insieme.
Il motivo del malcontento popolare era dovuto anche al fatto che la Sardegna era stata coinvolta nella guerra della Francia rivoluzionaria contro gli stati europei e dunque contro il Piemonte. Nel 1793 una flotta francese aveva tentato di impadronirsi dell’Isola, sbarcando a Carloforte e insistendo successivamente anche a Cagliari. I Sardi però opposero resistenza con ogni mezzo, in difesa della loro terra e dei Piemontesi che dominavano allora in Sardegna. Questa resistenza ai Francesi aveva entusiasmato gli animi, perciò ci si aspettava un riconoscimento ed una ricompensa dal governo sabaudo per la fedeltà dimostrata alla Corona.
La scintilla che fece esplodere la contestazione fu l’arresto ordinato dal viceré di due capi del partito patriottico, gli avvocati cagliaritani Vincenzo Cabras ed Efisio Pintor. Siamo appunto al 28 aprile del 1794: la popolazione inferocita decise di allontanare dalla città il viceré Balbiano e tutti i Piemontesi, che nel mese di maggio di quell’anno furono imbarcati con la forza e rispediti nella loro regione. Incoraggiati dalle vicende cagliaritane, gli abitanti di Alghero e Sassari fecero altrettanto.
Ma l’allontanamento non durò tanto: nel giro di poco tempo i Piemontesi ritornarono in Sardegna e tutto ricominciò più o meno come prima.
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