Iliad, pubblicità ingannevole. Stop agli spot dal 20 luglio
Iliad, gli spot del nuovo operatore low cost di telefonia bloccati per «comunicazione ingannevole». Il Gran Giurì della pubblicità ha imposto di interrompere la diffusione degli spot e di cambiare le affissioni entro il 20 luglio.
Iliad, pubblicità ingannevole. Stop agli spot dal 20 luglio.
L’arrivo in Italia del nuovo operatore francese Iliad ha già avuto delle ripercussioni: il Gran Giurì della pubblicità nei giorni scorsi, su denuncia dei concorrenti Tim e Vodafone, ha parlato di «pratiche commerciali scorrette riguardo la promessa di una copertura 4G+». Accusa già rivolta dal Codacons: ha diffuso «messaggi pubblicitari ingannevoli e promesse che non si possono mantenere». E alla fine è arrivata anche la prima condanna: il Gran Giuri della pubblicità ha dato ragione ai rivali affermando che non è adeguata la trasparenza di informazione di Iliad.
Come riporta il Corriere per il Giurì non è adeguata la trasparenza dell’informazione né sui costi di attivazione, pari a 9,99 euro, né sui limiti di utilizzo dei dati in Europa (2 GB a fronte dei 30 GB disponibili in Italia). Dal 20 luglio dunque Iliad dovrà interrompere la diffusione degli spot o sostituirli. La stessa Tim ha segnalato i concorrenti al Ministero degli Interni con l’accusa di violare addirittura il decreto antiterrorismo Pisanu: la procedura di attivazione della sim card prevede infatti di scansionare in autonomia il proprio documento, dunque il controllo dell’operatore umano arriva solo in un secondo momento.
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Si sposa e scopre solo dopo le nozze che sua moglie è un uomo intenzionato a truffarlo
Il truffatore è stato denunciato per truffa ed estorsione e rischia fino a 4 anni di carcere.
La vicenda di un 26enne indonesiano è diventata virale anche in Italia. Dopo essersi innamorato di una giovane conosciuta online, il ragazzo ha deciso di sposarla, ignaro della vera identità della sua dolce metà. Pochi giorni dopo le nozze, una serie di stranezze lo ha spinto a indagare, rivelando una verità sconcertante: la persona che credeva essere una donna, in realtà era un uomo intento a truffarlo.
La storia ha avuto luogo in Indonesia e il giovane ha concesso un’intervista a un giornale locale per raccontare quanto accaduto. Ha spiegato di aver incontrato Adinda Kanza Azzahra online e di essersi rapidamente innamorato di lei. L’innamoramento è stato così profondo da spingerlo a chiederle di sposarlo, senza rendersi conto della vera identità del suo partner. Molte persone si sono chieste come sia stato possibile non accorgersi che “Adinda” fosse un uomo, ma il giovane ha spiegato che la persona si presentava sempre con il velo, e la sua timidezza e riservatezza lo hanno ingannato ulteriormente.
Dopo il matrimonio, le stranezze sono aumentate: la “moglie” si è rifiutata di consumare il matrimonio e ha evitato di incontrare i parenti del marito. Sospettando qualcosa, il giovane ha raccontato tutto alla sua famiglia, che ha iniziato a indagare sulla vera identità della “moglie”. Dopo appena 12 giorni dal matrimonio, è emersa la verità: la persona che credeva fosse sua moglie era in realtà un uomo. Il truffatore è stato denunciato per truffa ed estorsione e rischia fino a 4 anni di carcere.
La storia ha suscitato scalpore per la sua incredibile assurdità, ma ha anche sollevato riflessioni sulla facilità con cui si possono simulare identità online e ingannare le persone.
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