Sgarbi alla Magistratura: “Verificate regolarità licenza elementare e media di Di Maio”
Clamorosa provocazione, tra il serio e il faceto, da parte di Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e ora candidato alle prossime elezioni politiche con il suo movimento “Rivoluzione”, nei confronti del capo politico del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio.
Clamorosa provocazione, tra il serio e il faceto, da parte di Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e ora candidato alle prossime elezioni politiche con il suo movimento “Rivoluzione”, nei confronti del capo politico del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio.
Sgarbi ha infatti dato mandato al suo legale Giampaolo Cicconi di presentare un esposto alla magistratura campana per verificare se i titoli di studio di Luigi Di Maio siano stati conseguiti regolarmente.
«In particolare – spiega Sgarbi che è candidato contro di Maio nel collegio uninominale di Acerra-Pomigliano d’Arco per la Camera dei deputati – intendo verificare se Di Maio abbia realmente svolto le scuole elementari e conseguito il diploma di scuola media. Numerosi e concordanti elementi, ormai di dominio pubblico, relativi alle sue lacune su argomenti di storia e geografia che fanno parte del bagaglio di conoscenze di uno studente di scuola media, nonché la sua oramai conclamata incapacità di coniugare i verbi e di confondere i congiuntivi con i condizionali, possono, a evidenza, far ritenere che egli abbia potuto ottenere i titoli della scuola dell’obbligo in maniera fraudolenta. La magistratura non avrà difficoltà ad accertare questa mia ipotesi, augurandomi che si possa procedere, preliminarmente, con una sorta di “incidente probatorio” sottoponendo Di Maio a un esame pubblico».
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Va in vacanza e con le telecamere installate per sorvegliare il gatto sorprende il vicino a fare sesso sul suo letto
La donna, dopo aver visto la scena inaspettata sullo schermo del suo cellulare durante le vacanze, ha deciso di sporgere denuncia una volta tornata in città, fornendo prove fotografiche e video dell'accaduto.
Una vicenda avvenuta a Torino nel settembre 2019, dove una donna ha scoperto tramite una telecamera installata per controllare il suo gatto che il vicino usava il suo letto per incontri sessuali con un altro uomo, presumibilmente l’amante, ha recentemente visto la conclusione del processo.
La donna, dopo aver visto la scena inaspettata sullo schermo del suo cellulare durante le vacanze, ha deciso di sporgere denuncia una volta tornata in città, fornendo prove fotografiche e video dell’accaduto.
Il tribunale di Torino ha emesso la sentenza condannando sia il vicino che la proprietaria dell’alloggio a otto mesi di reclusione ciascuno per violazione di domicilio. Risulta che la proprietaria dell’appartamento fosse l’unica detentrice delle chiavi e le avesse passate al vicino per permettergli di utilizzare l’appartamento per gli incontri segreti con l’amante, dato che nel suo appartamento viveva il compagno.
La condanna è stata quindi emessa per l’intrusione non autorizzata nell’abitazione della donna e per la violazione della sua privacy.
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