Una nuova legge regionale, non ancora pubblicata sul Buras , a tutela di quello straordinario patrimonio collettivo che è rappresentato delle terre civiche. Il Gruppo d’Intervento Giuridico, che da tempo si batte contro le iniziative tese a privatizzare le terre pubbliche, esprime forte
«Gli usi civici non si toccano». La rassicurazione è arrivata dal presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru nel corso dell’incontro che si è tenuto l’altro ieri a Villa Devoto con i rappresentanti del Gruppo di Intervento Giuridico tra i principali
«Giù le mani dagli usi civici». Esperienze a confronto in nome di una battaglia comune sotto il vessillo della difesa delle terre pubbliche. Una partecipata assemblea pubblica, che si è tenuta venerdì scorso ad Oristano, ha ribadito che i demani
Il Gruppo di intervento giuridico dichiara guerra alla Regione all’insegna dello slogan “Sos demani civici della Sardegna”. Un primo passaggio è quello in programma il prossimo venerdì ad Oristano, dove si terrà l’assemblea promossa dall’associazione ecologista sulla situazione dei terreni a uso
“Quelle migliaia di ettari di terre collettive occupate dai privati devono tornare alle comunità”. Queste parole del Gruppo di intervento giuridico più che uno slogan o un invito sembrano una dichiarazione di guerra rivolta ai comuni e alla Regione. I
Quello portato avanti dalla Regione Sardegna con la Legge 26 del 2016 è il colpo di grazia definitivo ai terreni ad uso civico. Così la pensa Pier Franco Devias, segretario del partito indipendentista Liberu, a proposito di una legge che
Usi civici. Nessuno, o quasi, sa cosa siano. Si tratta di terreni, in tutto 4000 chilometri quadrati in Sardegna (1/6 del territorio isolano), a totale disposizione della popolazione per il proprio sostentamento. Non si possono vendere, affittare e soprattutto recintare.