Sembra fantascienza, ma è tutto vero: una mano robotica che durerà per sempre. A beneficiarne è una donna svedese di 45 anni, operata nei giorni scorsi a Gothenburg, nello Sahlgrenska University Hospital. A impiantare la protesi insieme al collega Richard Branemark,
Riavrà la mano destra Roberto Zanda, l’ultramaratoneta a cui un mese fa sono stati amputati gli arti congelati durante la Yukon Artic Ultra, 480 chilometri tra i ghiacci dell’Alaska e del Canada a 50 gradi sotto zero. Come racconta l’Ansa,
Mano bionica, l’elettronica è realizzata dall’Università di Cagliari: il cuore del progetto nelle mani dei ricercatori di Eolab, il laboratorio di microelettronica e bioingegneria del dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’ateneo sardo. Una donna è la prima italiana alla quale è stata impiantata
Roberta è una bambina di sette anni come tutte le altre che però è nata senza la mano sinistra. La sua mano e le sue dita sono piccolissime e inutilizzabili perché prive di sensibilità, tanto da non poterle neanche muovere.