A partire da lunedì 13 gennaio, un tratto della strada statale 125 Var “Orientale Sarda” sarà chiuso al traffico in entrambe le direzioni. La chiusura è necessaria per consentire i lavori di ammodernamento degli impianti della galleria Arexini, lunga 1921 metri e situata nel territorio di Muravera.

Percorsi alternativi e viabilità secondaria

Durante i tre mesi previsti per i lavori, il traffico verrà deviato sulla viabilità secondaria. Come comunicato da ANAS e concordato con le amministrazioni locali nella riunione del 17 dicembre scorso presso la Prefettura di Cagliari, sono stati predisposti i seguenti percorsi alternativi:

• Traffico in direzione Tortolì:
  • Deviazione sulla ex Statale 125 allo svincolo situato al km 39,300, verso l’abitato di Muravera.
  • Da qui, i veicoli proseguiranno sulla circonvallazione (via Sarrabus), utilizzeranno la viabilità comunale e si reimmetteranno sulla Statale 125 Var allo svincolo al km 47.
• Traffico in direzione Cagliari:
  • Deviazione al km 47 verso Muravera, lungo la ex Statale 125.
  • Successivamente, il percorso prevede l’utilizzo della viabilità comunale fino allo svincolo al km 39,300, dove sarà possibile reimmettersi sulla SS 125 Var.

L’accesso al distributore di carburante situato al km 41,650 sulla SS 125 Var sarà comunque garantito per tutta la durata dei lavori.

Lavori da oltre tre milioni di euro

I lavori di ammodernamento, dal costo complessivo di oltre 3 milioni di euro, prevedono la realizzazione di un nuovo sistema di illuminazione a tecnologia LED, più efficiente e sostenibile, e l’installazione di dispositivi luminosi di sicurezza all’interno della galleria.

Tempistiche

La durata stimata degli interventi è di circa tre mesi, durante i quali si prevede un miglioramento significativo delle condizioni di sicurezza e visibilità per gli automobilisti che attraversano questa importante arteria stradale.

Consigli per gli automobilisti

Gli utenti della strada sono invitati a prestare attenzione alla segnaletica temporanea e a pianificare i propri spostamenti considerando possibili rallentamenti lungo i percorsi alternativi.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.