Elezioni Cagliari 2024. Alessandra Zedda: “Più sicurezza, dialogo con i cittadini e attenzione alle periferie”

Ecco l'intervista alla candidata Alessandra Zedda, alla guida della coalizione di centrodestra.
Sabato 8 giugno dalle ore 15 alle ore 23 e domenica 9 giugno dalle ore 7 alle ore 23 si vota a Cagliari per l’elezione del sindaco e per il rinnovo del Consiglio Comunale. Abbiamo rivolto ai cinque candidati alla carica di primo cittadino 10 domande (uguali per tutti) sul futuro e le prospettive della città.
Ecco l’intervista alla candidata Alessandra Zedda, alla guida della coalizione di centrodestra.
Si presenti e ci dica perché si è candidata.
Sono Alessandra Zedda. Arrivo da generazioni di cagliaritani: il nonno Francesco e il bisnonno Fedele erano noti commercianti in città, nei quartieri di Villanova e San Benedetto. Il mio legame con Cagliari è profondo: per due volte ho rinunciato a opportunità di sport e lavoro con società fuori dall’isola, proprio per amore della mia città. Che altro dire? Ho fatto studi in economia, nel 1999 ho vinto concorso in regione Sardegna e cominciato il percorso nell’amministrazione, coronato nel 2007 con uno dei traguardi che più amo: la dirigenza nella provincia del Medio Campidano, in cui oggi sono ancora in ruolo. Il mio impegno in politica risale ai tempi della presidenza della circoscrizione Cep Fonsarda e non è mai venuto meno. La mia candidatura è motivata dal fatto che ho qualcosa da dare e da fare alla mia città, dopo aver maturato una lunghissima esperienza al servizio delle istituzioni.
Quali sono i tre punti principali del suo programma?
Il programma, sui cui convergono le forze di centrodestra della coalizione, si sviluppa su un comune denominatore: “Riapriamo la città”. Per riaprire Cagliari, è necessario restituirla a una fruizione sicura. Per questo motivo, uno dei punti qualificanti riguarda proprio la sicurezza, che nell’ambito dell’amministrazione sarà coperta da una delega speciale. Approveremo un patto per la sicurezza tra amministrazione, prefettura, forze dell’ordine, associazioni, parrocchie per prenderci cura insieme della nostra città. In questo contesto, la riqualificazione, il decoro urbano e la pulizia sono interconnessi con la sicurezza nella visione della nostra Cagliari. Una corretta pianificazione del territorio contribuisce infatti alla creazione di spazi urbani sicuri e ben progettati. Questo può includere la definizione di aree pedonali, la separazione dei flussi di traffico veicolare e pedonale, e la creazione di parchi e spazi aperti accessibili e ben illuminati. Sempre nella cornice di sicurezza, riqualificazione e decoro, noi diciamo stop alle periferie per le quali prevediamo degli interventi di rigenerazione urbana, l’apertura di un centro e di un teatro di quartiere. Tutto questo nel solco di un continuo confronto con i cagliaritani. L’amministrazione deve avvicinarsi ai cittadini: attiveremo gli uffici di prossimità, che riprendono la filosofia di servizio delle circoscrizioni. Anche le piattaforme online verranno implementate per forum in Rete, che possono essere ospitati sui siti web del Comune o su piattaforme dei social media, dove i cittadini possono discutere e confrontarsi con l’amministrazione comunale.
Se dovesse essere eletta, qual è il provvedimento più importante che intende adottare nei primi 100 giorni di mandato?
Nei primi 100 giorni sarà necessario accelerare la chiusura dei cantieri che tanti disagi hanno causato ai cagliaritani, in tutte le declinazioni: ai commercianti e operatori economici, messi in ginocchio da una viabilità complessa e dall’assenza di parcheggi; ai residenti, che hanno denunciato una diminuzione importante della qualità della vita e che attendono da anni, ad esempio, che i loro quartieri siano liberati dalle transenne, dalle aree off-limits e dai lavori infiniti. Quello che faremo sarà sempre supportato da una campagna di condivisione e informazione adeguata. Modificheremo gli appalti pubblici, proiettati verso la riduzione dei tempi dei cantieri e l’aumento della forza lavoro con più turni, compresi gli orari di lavoro notturni. Apporteremo modifiche dove sarà possibile, sempre con l’intento di riaprire la nostra città. Faccio due esempi: la piazza sul mare della via Roma e il mercato di San Benedetto. Dove avremo la possibilità di intervenire, lo faremo: ad esempio, se le piante individuate per il ‘bosco di Boeri’ non saranno adeguate e nasconderanno palazzata e vista sul mare, le cambieremo. L’altro esempio: ho detto agli operatori del mercato di San Benedetto che non si trasferiranno sino a che non ci sarà chiarezza su modalità e tempi, oltre che sulle condizioni che consentano loro di lavorare in tranquillità e sicurezza.
Quali progetti intrapresi dall’amministrazione ritiene validi e quali invece crede che andrebbero modificati?
I progetti intrapresi che ritengo validi: ad esempio, il potenziamento delle isole ecologiche, la realizzazione degli ecocentri e lo smaltimento dei rifiuti col metodo interrato; sul fronte della riqualificazione, posso citare la nuova passeggiata di viale Buoncammino e la Passeggiata Coperta al Bastione. Sul resto, ho già in parte risposto. I cantieri non sono cattivi in sé. Quello che non è andato bene è il fatto di averli aperti tutti insieme e coinvolgendo molto poco la cittadinanza. Tra l’altro, per apprezzare un intervento, è necessario conoscerne i tempi, la portata, i benefici. In alternativa, l’opera può essere percepita come un’imposizione e osteggiata. Il dialogo tra l’amministrazione comunale e la cittadinanza è fondamentale per una governance efficace e inclusiva. Il mancato coinvolgimento dei cittadini è uno dei fattori che decreta con maggiore frequenza il fallimento dei progetti. Noi convocheremo un incontro mensile (con cittadini, associazioni, volontariato) per discutere di questioni di interesse comune. Creare gruppi di lavoro e tavoli di concertazione su questioni specifiche, come la gestione dei rifiuti o la pianificazione urbanistica nei quartieri, è la forma di partecipazione a cui guardiamo con estremo favore. Anche la collaborazione con reti di volontariato, associazioni di quartiere e altri gruppi della società civile è uno strumento di democrazia partecipativa efficace.
Igiene urbana. Come considera le politiche attuate dalle precedenti amministrazioni? Eventualmente, cosa intende fare per migliorare il servizio?
Partiamo dalla raccolta differenziata. È di poco più di una settimana fa l’indagine sull’ambiente urbano del Sole 24 Ore. Dalla ricerca, che fa riferimento al 2022, emerge che fra i capoluoghi metropolitani soltanto Cagliari supera il target del 75%, previsto per il 2012 da un provvedimento del 2006. Quindi, dovrei dire che va tutto bene se non fosse che quello che più conta sono la percezione e la qualità della vita dei cagliaritani, che mi dicono che la raccolta deve essere migliorata. Per migliorare la pulizia e il decoro urbano e implementare un sistema di raccolta dei rifiuti efficiente in città, in vista del nuovo bando, possono essere adottate varie soluzioni e strategie. Intendiamo riorganizzare la raccolta attraverso l’uso di isole ecologiche, dove i cittadini possono conferire i rifiuti quotidianamente. La raccolta differenziata deve essere rivista, anche attraverso la modifica del numero e della forma dei contenitori, ad esempio utilizzando sacchi per la raccolta di plastica e carta. Aumentare la frequenza di raccolta dei rifiuti nelle aree ad alto carico antropico o ad alta densità commerciale e in base alla tipologia urbanistica dei quartieri, o con programmi di raccolta specifici per ristoranti e bar, soprattutto nei quartieri del centro storico, può contribuire a mantenere le strade pulite e prevenire situazioni di degrado. Cambieremo anche gli orari per la raccolta dei rifiuti delle attività di ristorazione. L’uso di un sistema misto, porta a porta e isole ecologiche automatiche, è considerato più efficiente e meno costoso. Questo ci permetterà di ridurre il costo del servizio, con una Tari più bassa che sarà parametrata con un mix tra metri quadri e quantità conferita. Rimoduleremo il sistema di spazzamento, privilegiando quello con mezzi meccanici e lavando i marciapiedi con cadenza adeguata. Particolare attenzione sarà data allo svuotamento puntuale dei cestini stradali, con un sistema di monitoraggio remoto del livello di riempimento. I nuovi cestini saranno dotati di dispenser di guanti per la raccolta delle deiezioni canine.
Emergenza abitativa. Cagliari, come tante altre città, sta affrontando un’emergenza abitativa sia per quanto riguarda gli acquisti che gli affitti degli immobili. Cosa intende fare a tal proposito?
Cagliari cresce con il benessere, il progresso e la ricchezza, garantendo accessibilità e inclusività sociale, ma anche opportunità, lavoro, servizi per la persona, sostegno alle famiglie, ai giovani, agli anziani e a coloro che vivono un disagio. Uno dei punti dolenti è proprio legato all’emergenza abitativa, che si traduce in un’emorragia costante di residenti. Dobbiamo fermare quella che è una vera e propria fuga dalla città, proprio a causa del caro case e caro affitti, attraverso programmi di housing sociale. È un problema che riguarda tutti, soprattutto i meno abbienti. La dotazione di case popolari in città rappresenta un esempio di cattiva gestione, motivata da strumenti e leggi di riferimento che non consentono di ottimizzare un patrimonio ingente, che offre una casa popolare a chi non ne ha più da tempo l’esigenza e la nega a chi oggi ne avrebbe autentico bisogno. Questa situazione obbliga alla costruzione o alla ricerca di nuove case popolari per andare incontro alle esigenze di una fetta di richiedenti oggettivamente indigenti, nonostante le difficoltà in questo senso per la mancanza di aree edificabili di proprietà pubblica. Incoraggiare la cooperazione tra enti pubblici, organizzazioni non governative e settore privato può contribuire a sviluppare soluzioni innovative e sostenibili per affrontare il problema dell’accesso all’abitazione per le coppie giovani. In questo contesto, gioca un ruolo determinante la riqualificazione urbana.
Sicurezza. Ritiene che Cagliari sia una città sicura? Cosa si potrebbe migliorare?
Già fatto un cenno su quello che è uno dei punti qualificanti del programma, anche alla luce dei recenti episodi di criminalità che hanno scosso la cittadinanza. La sicurezza sarà coperta da una delega speciale per dare delle risposte tempestive ed efficaci. Daremo vita al patto per la sicurezza e adotteremo le misure necessarie per arginare il fenomeno della malamovida. Un’illuminazione adeguata delle strade, dei parchi e delle aree pubbliche è una delle priorità per ridurre il rischio criminalità e aumentare il senso di sicurezza tra i residenti. Valuteremo l’installazione di telecamere di sorveglianza in punti strategici per aiutare a prevenire comportamenti illeciti, oltre a costituire un deterrente. Saranno realizzati presidi di forze dell’ordine, anche coinvolgendo le polizie locali dei comuni metropolitani.
Trasporti. Considera sufficiente l’attuale offerta di mobilità pubblica e leggera? Quali migliorie crede che andrebbero apportate al sistema trasportistico cittadino?
Dobbiamo e possiamo migliorare per riaprire e decongestionare Cagliari dal traffico e costruire una città smart, vivibile e sostenibile, investendo sull’uso dei mezzi pubblici e sull’utilizzo intelligente dell’auto. Per questo proponiamo un piano integrato del traffico e della sosta, con un piano straordinario dei parcheggi. Riapriremo gli stalli (1200) già realizzati in città ma non ancora disponibili nei parcheggi, seppur di proprietà di altri enti, quali via Caprera, via De Magistris, via Sauro. Si raddoppieranno con infrastrutture innovative quelli già esistenti. Saranno migliorati i collegamenti di percorrenza da una parte all’altra della città. Si favorirà l’integrazione con l’utilizzo dei taxi e degli NCC e si inseriranno tutte le forme di mobilità sostenibile. In ordine alle piste ciclabili, utili per sostenibilità e vivibilità, modificheremo e miglioreremo i tracciati. Le ciclopiste urbane, perché siano un valore aggiunto, devono rispettare standard elevati di sicurezza, separando fisicamente i ciclisti dal traffico veicolare e minimizzando gli incroci pericolosi. Devono essere integrate in una rete ben sviluppata, collegando le principali destinazioni come residenze, luoghi di lavoro, scuole e aree commerciali. Oggi rileviamo scarsa connettività e percorsi con interruzioni, che vanificano gli stessi e rendono poco chiara la continuità ciclabile. Il trasporto pubblico locale sarà integrato con progetti sperimentali di mobilità. Vedo bene i servizi di navetta per le cure e l’aggregazione dei nostri anziani e per i nostri disabili.
Cosa pensa dei suoi avversari?
Venendo dal mondo dello sport, ho sempre imparato a rispettare chi compete contro di me, riconoscendo il valore e la dedizione che ciascuno mette nel proprio lavoro. La competizione, quando è sana e corretta, stimola il miglioramento e spinge ciascuno di noi a dare il meglio di sé. Credo che questo principio valga anche in politica. O almeno dovrebbe valere anche in politica, In tutta la mia campagna elettorale ho sempre messo in evidenza ciò che voglio fare e mai ho denigrato i miei avversari. Il confronto costruttivo è essenziale per il progresso. In definitiva, rispetto i miei avversari.
Faccia un appello al voto agli elettori.
Prima ancora di chiedere il voto per me e per la coalizione che rappresento, mi sento di fare un appello più generale: andiamo tutti a votare. Anche se la politica a volte vi ha delusi, non rinunciate al diritto prezioso di esprimere i vostri rappresentati, quali essi siano. È fondamentale ricordare che il potere di cambiare le cose è nelle nostre mani. Nonostante le difficoltà e le disillusioni, andare alle urne è un atto di responsabilità e di fiducia nel futuro. Per la prima volta Cagliari ha la reale possibilità di scrivere la storia con il primo sindaco donna. Non ho mai avuto la possibilità di guidare la mia città. Oggi – dopo un impegno continuo, fatto di dedizione, affidabilità e competenza – chiedo di sostenermi per continuare a prendermi cura di voi e della nostra Cagliari.

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