In Sardegna sono stati scritti alcuni dei documenti più antichi di tutto il Medioevo occidentale.

Uno di questi, tuttora esistente, sarebbe il celebre “Codex Laudianus”, conservato nella Bodleian Library di Oxford, la biblioteca resa celebre dalla saga di Harry Potter che ospita migliaia di libri e documenti antichissimi della civiltà europea.

Il Codex Laudianus è uno di questi. Prende il nome da William Laud, Arcivescovo inglese vissuto tra il XVI e il XVII secolo d.C. A circa mille anni prima, 55o d.C. circa, risale il prezioso documento, un manoscritto bilingue latino-greco con il testo degli Atti degli Apostoli disposto in due colonne parallele.

La sua datazione lo rende il più antico manoscritto contenente gli Atti degli Apostoli. Secondo lo storico Bachisio Raimondo Motzo sarebbe stato redatto in Sardegna all’epoca della dominazione bizantina. La teoria che attribuisce il documento alla storia isolana è spiegata negli “Studi sui bizantini in Sardegna e sull’agiografia sarda, a cura della Deputazione di Storia Patria della Sardegna”, curata proprio dal Motzo.

Secondo altri storici il manoscritto sarebbe stato realizzato altrove, probabilmente a Roma.

È diventato una vera e propria icona di Sant’Efisio. Stiamo parlando di Nico Bortis, fedelissimo del martire glorioso che dal 1° al 4 maggio unisce la Sardegna e i sardi.

A distanza di 34 anni dal primo storico video abbiamo intervistato Nico nella splendida cornice di Villa D’Orri a Sarroch.

In questo spezzone Nico rivolge 4 preghiere speciali a Efisio: una per il femminicidio, una rivolta ai giovani e all’importanza di guidare sobri, le ultime due sul futuro energetico e ambientale dell’Isola.