L’Italia è orfana dallo scorso venerdì, 24 febbraio, di uno dei grandi padri della televisione, Maurizio Costanzo.

Il giornalista, conduttore, autore e paroliere è morto all’età di 84 anni. Ha lasciato la moglie, Maria De Filippi, e il loto figlio adottivo, Gabriele.

Ed è proprio l’amore con l’attuale “regina” della tv italiana a legare Costanzo indissolubilmente alla Sardegna.

Fu proprio nell’Isola la prima “fuga d’amore” della coppia. Era il 1990 e i due, mentre sbocciava il sentimento, scelsero la Sardegna come meta delle loro vacanze. Nello specifico Costanzo e De Filippi si ritirarono a Is Molas, complesso turistico-residenziale di pregio della zona di Capoterra.

Fu proprio il giornalista a rivelarlo pochi anni fa in un’intervista rilasciata a La Nuova Sardegna. “Nell’isola, a Is Molas, feci anche una delle prime vacanze con Maria na trentina d’anni fa” disse nel 2021 al cronista Alessandro Pirina.

Ma il rapporto di Costanza con la Sardegna è stato lungo, intenso e sincero. Era molto amico dell’attore Amedeo Nazzari, di Maria Carta e dell’imprenditore Nicky Grauso che gli fece condurre una trasmissione su Videolina che veniva registrata la domenica sera. Tra le interviste più celebri ci fu quella al presidente della Repubblica Cossiga mentre lo storico cameraman e ultimo regista del Maurizio Costanzo show si chiama Valentino Tocco ed è di Donori.

Lo sapevate? Negli anni Trenta a Cagliari fu varato un piano regolatore che prevedeva la realizzazione di una lunga galleria che collegasse il quartiere di Stampace a quello di Villanova.

L’ingresso della galleria, coperto da una serranda.

Era prevista la realizzazione di una galleria lunga circa 400 metri (alta 8 e larga 16): l’ingresso a Stampace sarebbe stato sistemato all’imboccatura del fossato di San Guglielmo (dove ora c’è il campus universitario al posto della clinica Aresu), mentre lo sbocco sarebbe stata costruito in una piazza da realizzarsi tra via Macomer e via Ozieri a Villanova (inizialmente in via San Rocco).

L’incrocio tra via Ozieri e via Macomer a Villanova.

I lavori cominciarono nel 1941: si andò avanti per circa trenta metri poi, un po’ per problemi di stabilità (alcune cariche di dinamite lesionarono diversi palazzi tra via Fiume e via Porcell che poi vennero abbattuti), un po’ per lo scoppio della Guerra, furono interrotti. Non furono riproposti nemmeno nel piano di ricostruzione del 1947, nonostante la galleria fosse prevista.

Il costo previsto fu inizialmente di oltre 4 milioni di lire: attraverso la galleria sarebbero passati mezzi pesanti, macchine e pedoni. Non se ne fece nulla. Fortunatamente.