I Sardi Soccorso “Li aiutano a casa loro”: consegnata la prima ambulanza in Senegal
L'iniziativa era partita con questo slogan, per ricordare ironicamente certa mentalità poco accogliente: “Aiutiamoli a casa loro”, in realtà l'obiettivo era proprio quello di fornire alla città senegalese di Pikine Est un servizio gratuito di pronto intervento come il nostro 118 e qualche giorno fa si è conclusa la prima parte del progetto
«Non hanno nulla, eppure sorridono sempre – racconta Matteo Nocco dell’Associazione Sardi Soccorso- è stata un’esperienza bellissima». Matteo e compagni, sono partiti il 18 dicembre e sono tornati il 22, per attuare la prima fase del progetto, mentre l’ambulanza che l’Associazione ha donato alla città di Pikine Est, ha fatto il viaggio da sola in nave ed era già in Senegal ad aspettarli.
L’idea generosa, ma articolata è quella di fornire la città di Pikine Est, in Senegal di un servizio di ambulanze come il 118, perché la città, che conta 150mila abitanti non ha questo servizio. Le ambulanze ci sono, ma sono private e la stragrande maggioranza della popolazione non può permettersele.
Così l’Associazione Sardi Soccorso ha deciso di aiutare la popolazione fornendo questo servizio, il progetto ovviamente non può limitarsi semplicemente a donare un’ambulanza, ma occorre anche formare il personale, anche medico e paramedico e istituire una centrale operativa. Così Matteo Nocco, che nell’Associazione svolge il ruolo di Capo turno ed è istruttore, responsabile insieme a un collega della formazione, è partito, con alcuni compagni in Senegal per istruire gli operatori del posto.
«Abbiamo preparato 6 persone, 6 ragazzi, che il sindaco della città ha selezionato, sulla base dei requisiti che gli abbiamo indicato. Per ora tutti uomini – spiega Matteo- per motivi culturali e religiosi, ma speriamo che magari conquistando la loro fiducia, nel rispetto delle loro tradizioni, sarà possibile coinvolgere anche delle donne».
I ragazzi hanno appreso i protocolli del trattamento del trauma preospedaliero, e la rianimazione cardiopolmonare, i due protocolli che si usano sempre negli interventi del 118. Adesso due o tre di loro verranno a Cagliari per un tirocinio. Proveranno sul campo gli interventi sulle ambulanze. Infatti per il momento a Pikine non è possibile ancora far entrare in funzione il servizio, fino a che non sarà istituita la centrale operativa.
Il secondo passo lì sarà appunto quello di istituire la centrale operativa. Andranno istruiti i medici e gli infermieri che dovranno operare dalla centrale, per gestire gli eventi telefonicamente. È già stato istituito un numero telefonico unico e da lì verranno gestite le chiamate. «Ancora non sappiamo quando torneremo – prosegue il capo turno dei Sardi Soccorso- ma di sicuro abbiamo intenzione di portare altri mezzi. Stiamo studiando un sistema per “Ambulanzare” mezzi 4×4 perché purtroppo a Pikine, tolta la strada principale che è asfaltata, tutte le altre sono sterrate».
«È stata un’esperienza meravigliosa ma faticosa, soprattutto per la lingua. Dovevo istruire quei ragazzi, e potevo contare sull’aiuto di alcuni giovani del posto che avevano lavorato in Sardegna, ma il loro vocabolario era limitato, tra l’altro dovevo usare termini tecnici, non è stato facile. Però l’accoglienza che ci ha riservato la gente e la festa che hanno organizzato le persone alla nostra partenza ci ha ripagato della fatica. Loro sperano che torniamo – ha concluso Matteo Nocco – che completiamo progetto». La strada da percorrere è ancora lunga e i Sardi Soccorso per portare avanti questo progetto si sono autofinanziati, e hanno promosso una raccolta fondi alla quale tutti possiamo contribuire.
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