Eleganti zone Prive, che si possono prenotare per festeggiare occasioni speciali davanti alla spettacolare Spiaggia dei Centomila, ascoltando musica selezionata per i dj set curati da Cesare Monni e Fabrizio Mereu accompagnati dalla voce di Alessio Callai che spazieranno dal latino reggaeton, moombahton, alla dance degli anni 2000 fino ad arrivare all’hip hop e alla musica italiana.

Si parte sabato 8 giugno da mezzanotte con l’inaugurazione della prima di una lunga serie di serate musicali che si rivolgono a un pubblico non di giovanissimi, la cui direzione artistica per il sabato notte è affidata a Farenight Events, un gruppo di grande esperienza che gestisce da tanti anni molti locali notturni a Cagliari e non solo. Le serate organizzate da Fabrizio Aru offrono anche un servizio bar di primo livello seguito dal capobarman Gabriele Cossu ed Enzo Cerruto titolare di “Crudo” lo storico locale di piazza Yenne.

Il Belvedere Beach, chiosco numero 8 sul lungomare del Golfo di Quartu, ha in serbo un programma per l’estate che sta arrivando fatto di tante novità come ospitate di Dj nazionali e internazionali e personaggi televisivi. Ma se di notte l’organizzazione delle serate è dedicata ai più grandi, durante il giorno lo stabilimento Belvedere Beach propone i servizi balneari adatti anche ai più piccoli, con la possibilità di affittare sdraio e ombrelloni a prezzi modici. E tutti i giorni sarà aperta la cucina: preparazioni a base di pesce con materie prime tutte freschissime e di provenienza locale.

La Sardegna è spesso considerata un’isola “asismica”. In realtà, pur essendo una delle regioni più stabili d’Italia, non è completamente immune dai terremoti. La sua bassa sismicità è un dato scientifico assodato, ma ha radici geologiche ben precise.

Come spiega il geologo Luigi Sanciu, la differenza della penisola italiana, situata nel punto di collisione tra la placca eurasiatica e quella africana, la Sardegna si trova al centro della placca eurasiatica, lontana dalle grandi linee di compressione che generano i terremoti più devastanti. Questo la rende un blocco continentale stabile, poco soggetto a scosse significative.

Ciò non significa però che l’isola sia “immune”. Secondo i dati messi a disposizione dall’ISPRA, la zona più attiva è la costa nord-orientale, dove si sono registrati i principali sismi dal 2000 a oggi. Si tratta in gran parte di eventi di magnitudo intorno a 3, prodotti da piccole faglie, ossia fratture della crosta terrestre con lievi movimenti delle rocce.

Sono terremoti che spesso non vengono percepiti dalla popolazione e che restano rilevabili solo dagli strumenti, incapaci di provocare danni e soprattutto impossibilitati a generare onde di tsunami, data la loro modestissima energia.

La Sardegna, dunque, resta una terra fortunata: un’isola geologicamente stabile, ma non del tutto “asismica”. Un dettaglio che ricorda come la natura, anche quando sembra silenziosa, continui a vivere e muoversi sotto i nostri piedi.