Con sei infortunati e uno squalificato (Joao Pedro), un Cagliari in piena emergenza si presenterà domani al Ferraris per affrontare la Sampdoria. Maran cerca di fare di necessità virtù, riferisce l’Ansa: “Molti calciatori della rosa non sono a disposizione, ma dobbiamo adattarci alla situazione – ha detto nella conferenza stampa della vigilia. Certo, quando ti mancano tanti giocatori la gestione diventa più problematica, soprattutto nel corso della gara, ma sarebbe sbagliato farsi condizionare. Conterà la prestazione: in passato abbiamo dimostrato di poter mettere in difficoltà qualsiasi avversario”.

Oltre al fantasista brasiliano sono out Birsa, Klavan, Despodov, Cerri, Thereau e Cacciatore. “Ci mancano diversi elementi specie nel reparto avanzato – dice Maran. In settimana abbiamo provato più soluzioni, ma il modulo non è importante. Non deve cambiare la nostra mentalità: dobbiamo scendere in campo con la testa giusta, portare gli episodi dalla nostra parte con la giusta carica agonistica”.

Non potrebbe essere più felice di così Rolando Maran, che dopo un mese e mezzo di sofferenza vede allontanarsi le nubi di un possibile esonero e rinascere come un falco la sua squadra. Merito di Leonardo Pavoletti, ma anche del carattere dei suoi ragazzi: mai domi fino alla fine.

«In un momento difficile non abbiamo perso la testa» esordisce il tecnico rossoblù, «con grande costanza siamo riusciti a riprendere una bella partita. I ragazzi hanno saputo mettere logica, abbiamo dato un bellissimo segnale che va cavalcato. Siamo stati lucidi, la prova è stata importante». Poi elogia il suo bomber: «Ha fatto un lavoro eccezionale, si è sobbarcato un lavoro immane. Dimostra la forza morale che c’è nella squadra, la serenità arriva anche segnando dei gol».

Infine una carezza per il bulgaro Despodov («si è messo nelle condizioni di imparare»), e un pensiero su Padoin che oggi ha giocato terzino destro («Simone è un giocatore intelligente. È stata una scelta dovuta alla gara e alla sua capacità di difendere forte sugli avversari che ha di fronte»). Non smette di sorridere Maran e non potrebbe essere diversamente.