La piscina del residence di Orosei dove domenica è morto il piccolo Richard Mulas ,di Irgoli, proprio in queste ore è oggetto di analisi da parte degli inquirenti – lo rende noto l’Ansa. Ieri pomeriggio la piscina è stata svuotata e, insieme alla pm di Nuoro Ilaria Bradamante, è arrivata sul posto il capo della Procura di Nuoro, Patrizia Castaldini. La Procura intanto ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Proprio dalla visita della Castaldini potrebbero arrivare i primi avvisi di garanzia.

Tornati sul posto anche i Carabinieri della Compagnia di Siniscola. Proseguono gli interrogatori mentre i periti eseguono i rilievi sull’impianto. Al vaglio, il bocchettone di scarico che ha causato la morte del bambino di sette anni. Per ammissione del titolare del residence, aveva la retina di protezione rotta. Forse Richard ha cercato, tuffandosi nella vasca, di riacchiappare un gioco. Questa ipotesi rimane comunque al vaglio degli inquirenti che non si sbottonano sull’indagine. Attesa l’autopsia.

Nonostante fosse la terza manifestazione contro il genocidio che si sta compiendo a Gaza in pochi giorni, a Cagliari hanno partecipato al corteo di questa mattina, 10 mila persone. Allo sciopero generale hanno aderito in tantissimi e molte scuole del capoluogo sono rimaste chiuse. Pochi disagi invece per quanto concerne i trasporti.

Foto di Claudia Sarritzu

Un serpentone lunghissimo da piazza del Carmine fino al Consiglio regionale per dire stop al massacro di civili e alla pulizia etnica dei palestinesi.

Slogan e canti hanno accompagnato il corteo che si è poi fermato in via Roma sotto al parlamento regionale. Tanti i fischi rivolti alla politica nazionale e locale. Sì è chiesto una maggiore risposta in termini di boicottaggio e una completa interruzione dei rapporti con Israele.

Foto di Claudia Sarritzu

A manifestare uomini e donne di ogni età. Tantissimi studenti e studentesse e altrettanti bambini e bambine. Un fiume umano che ha voluto gridare anche in questa occasione che Cagliari sta dalla parte del popolo oppresso e lontana anni luce dalle scelte governative che ci vedono tra i pochissimi paesi al mondo che ancora non hanno riconosciuto lo Stato della Palestina.