Le lega una pietra al collo e la butta in mare: “Non voleva farsi il bagno”
Una storia di terribile crudeltà che arriva dalla Sicilia. Mia pare non volesse farsi il bagno: il "padrone" allora decide di legarle al collo una grossa pietra e di buttarla in acqua lo stesso
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Il suo cane non voleva far il bagno, così lui gli ha legato una pietra al collo e lo ha gettato in acqua. È accaduto a Valderice, nel Trapanese. Mia, così si chiama la cagna (munita di microchip grazie a cui si è risaliti al proprietario), è però riuscita a liberarsi dal collare al quale era legata la pietra, e a tornare in riva. I bagnanti, che nel mentre si erano accorti della situazione e avevano chiamato la polizia, hanno prontamente soccorso l’animale. Il cane ora sta bene, il suo proprietario è stato individuato e denunciato. È ora accusato di maltrattamento di animali.
Il gesto ha infiammato le polemiche e suscitato l’ira degli animalisti. L’associazione Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali ha raccontato la vicenda su Facebook: “Il Presidente del NOITA Enrico Rizzi ha appena incontrato il sindaco di Valderice, Francesco Stabile ove si è verificato il gesto criminale di un balordo senza scrupoli. Il sindaco ha accolto il suo invito di seguire, congiuntamente alla mia associazione, tutto l’iter giudiziario, annunciando la costituzione di parte civile contro il balordo. Rizzi ha garantito al sindaco che seguirà personalmente la povera Mia, affinché appena uscita dall’ambulatorio ove è attualmente ricoverata, possa trovare una famiglia pronta ad accoglierla, in attesa della “confisca” definitiva disposta dalla Magistratura”.
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“Giornata dell’Africa 2025”: a Cagliari per parlare di Africa in maniera differente

Una giornata di divulgazione informale fatta da accademici e studiosi appassionati del continente che affronteranno temi poco comuni e generalmente non trattati.
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Venerdì 19 dicembre alle 16:30 presso l’aula Arcari in viale Sant’Ignazio 86 a Cagliari si terrà la
“Giornata dell’Africa 2025”, un momento pubblico di incontro per parlare di Africa in maniera
differente da come se ne parla di solito; una attività di divulgazione informale fatta da accademici
e studiosi appassionati del continente che affronteranno temi poco comuni e generalmente non
trattati.
Nella giornata di venerdì sono previsti quattro interventi: la professoressa Bianca Maria Carcangiu
parlerà delle attività dell’Unesco in Africa, il professor Nicola Melis di musica africana, la
dottoressa di ricerca Annalisa Addis di letteratura e il dottor Matteo Cardia di sport in Africa.
L’iniziativa, arrivata alla sua ventitreesima edizione, è promossa da AFFRICA – Centro di Studi
Africani in Sardegna (CSAS) nato nel 2005 con l’obiettivo principale di promuovere la diffusione
della conoscenza della storia e della cultura africane. Fondato su iniziativa della professoressa
Bianca Carcangiu, il CSAS si pone come ideale continuatore dell’attività didattica e scientifica di cui
è stato centro motore, per quarant’anni circa, l’Istituto di Studi Africani e Orientali presso l’allora
Facoltà di Scienze Politiche di Cagliari.
Nel corso degli anni, il CSAS ha organizzato convegni, seminari, giornate di studio, tavole rotonde,
summer school internazionali, e ha promosso la ricerca scientifica attraverso progetti di ricerca e
pubblicazioni. In particolare, nel 2011 il CSAS ha lanciato Nova Collectanea Africana una collana di
volumi dedicati alle minoranze nel continente africano.
Dal 2012 il CSAS fa parte di AEGIS (Africa-Europe Group for Interdisciplinary Studies), il principale
network europeo per gli studi africani, che riunisce alcuni tra i più prestigiosi centri di ricerca del
settore. Nell’ambito del CSAS è nato anche il progetto AFFRICA.org, che si occupa del continente
africano con un approccio più divulgativo e meno accademico.
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