Salta definitivamente il Food Truck World Festival, l’attesissimo evento dello street food che si sarebbe dovuto svolgere ieri nel litorale del Poetto di Quartu, nell’area del campo di basket. Anche l’ultimo furgoncino ha dovuto abbandonare la zona e l’evento è stato rimosso anche da Facebook.

Laddove erano attese migliaia di persone per gustare i cibi preparati dalle sapienti mani degli chef a bordo  delle ape car e dei furgoncini, oggi vi è il deserto. Nell’area solo persone che corrono e vanno in bici e ragazzini che giocano a basket.

Ma non era certo questo che le persone si aspettavano. In tanti ieri si sono recati sul luogo entusiasti di assistere a un’evento pubblicizzato su tutti i social network. Ma la burocrazia e le mancate concessioni hanno avuto la meglio. Gli operatori erano giunti sul posto già dal giorno prima e ieri alle 11 avrebbero dovuto cominciare a lavorare. Invece si sono ritrovati senza un luogo dove sostare e alle 15 la Polizia municipale è intervenuta per far sgomberare l’area.

Si pensava che oggi tre operatori sarebbero potuti entrare, ma non è stato possibile neanche per loro. Inizialmente l’evento si sarebbe dovuto svolgere a Cagliari nella Piazza dei Centomila, di fronte alla Basilica di Bonaria. Stando a quanto dicono gli organizzatori, però, le autorizzazioni promesse non sono state date. Di qui la decisione di spostarsi nel litorale quartese, ma anche qui nessuna concessione è stata data. L’evento per ora è stato rimandato a data da destinarsi.

Diecimila portatori di fiaccola, selezionati in ogni parte del mondo, daranno vita alla staffetta che accompagnerà le Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026. Tra loro, spicca anche un nome sardo: Pablo Orrù, 49 anni, sinnaese, con un passato da rugbista e un presente da instancabile ultramaratoneta.

Il percorso della fiaccola sarà un viaggio nello Stivale lungo 12mila chilometri in 63 giorni, un filo di luce che toccherà tutte le province italiane fino ad arrivare all’accensione del braciere olimpico.

Così, dal cuore del Campidano, la passione sportiva di Orrù entrerà a far parte di una delle avventure collettive più affascinanti e simboliche, trasformando un atleta di comunità in messaggero dei Giochi.