Sa die de sa Sardigna, il significato che ha oggi: ne parliamo col Presidente del Consiglio comunale di Cagliari Marco Benucci

Come si spiega il valore oggi, di questa giornata a distanza di più di due secoli? Per capire il valore che ha oggi questa ricorrenza, abbiamo chiacchierato col Presidente del Consiglio comunale di Cagliari, Marco Benucci, impegnato in politica da sempre.
Sa die de Sa Sardigna è la festa del popolo sardo, istituita nel 1993 dal Consiglio regionale della Sardegna con la L.R. 44/1993. E’ conosciuta anche con la denominazione di “Giornata del popolo sardo”.
Per capire il valore che ha oggi questa ricorrenza, abbiamo chiacchierato col Presidente del Consiglio comunale di Cagliari, Marco Benucci, impegnato in politica da sempre. Classe 1988, inizia il suo attivismo nella rappresentanza studentesca mentre frequenta il Liceo Pacinotti. E’ stato presidente della consulta provinciale degli studenti e a 18 anni è stato eletto in circoscrizione dove verrà nominato vicepresidente nel 2006. Nel 2016 è eletto nelle fila del Pd come consigliere comunale, nel 2019 viene rieletto in consiglio comunale nella lista civica “siamo Cagliari” . Nel 2024 sarà il più votato in Consiglio comunale, con oltre 1200 preferenze, per questo motivo diventa Presidente del consiglio comunale. E’ laureato in scienze motorie ed è allenatore di pallacanestro.
Come spiega il valore oggi, di questa giornata a distanza di più di due secoli?
I moti rivoluzionari che nascono a Cagliari, portano un motivo dietro di orgoglio e di riscatto, da quella che per molti è stata l’oppressione della famiglia Savoia. Il 28 Aprile si celebra la cacciata dei Piemontesi da Cagliari. Il valore di oggi è quello di ricordare che anche i sardi sono riusciti seppur per poco tempo a ribellarsi al potere che gli governava, e quindi il valore importante della libertà e della nostra democrazia che oggi va tutelata.
Il trattamento riservato ai sardi dai piemontesi è visibile anche in molte raffigurazioni artistiche dell’epoca esposte a Palazzo Bacaredda?
Chiunque abbia governato la Sardegna ha sempre cercato di sfruttare sia la popolazione che il territorio sardo, in molti quadra che abbiamo a palazzo, compreso il più noto, che è la consegna delle chiavi, quadro di Marghinotti, in cui la nobiltà sarda consegna le chiavi della città alla nuova famiglia nobile reale, che andrà da lì in avanti a governare Cagliari e la Sardegna. Nel quadro in questione, ci sono per esempio dei falsi storici, che sono per esempio le mura in fiamme, Cagliari infatti non è stata conquistata con la guerra ma per via di un accordo nobiliare. I sardi poco medagliati, più poveri, come rappresentato dagli ornamenti, rispetto ai Savoia, e anche lì la nobiltà sarda, era in realtà molto più antica perché deriva da quella s spagnola, quindi molto più antica ed importante. I sardi che si inginocchiano ai nuovi governatori della Sardegna consegnando le chiavi. I nuovi governatori si fanno ritrarre tutti più alti, tutti più decorati, e nessuno di questi in segno di superiorità e disprezzo, guarda la nobiltà sarda negli occhi.
Come spiegherebbe a un bambino il suo ruolo istituzionale, in parole povere di cosa si occupa il Presidente del consiglio comunale?
Il Presidente del consiglio comunale è colui che gestisce i lavori del consiglio dell’assemblea consigliare. Ovvero: è seduto nello scranno centrale, decide gli argomenti che vengono trattati nella riunione, quindi di cosa si parla fondamentalmente, gestisce l’ordine degli interventi dando la parola, mette in votazione i documenti e ne legge poi i risultati. Cerca di mettere d’accordo e di fare sintesi tra le posizioni della maggioranza e delle opposizioni.
E’ un millennials in politica in un’Italia dove questa generazione si è presa poco spazio e sembra non essere interessata alla politica. Cosa ha provocato questo scollamento secondo lei?
Il fatto che per anni si è sempre parlato di giovani ma non si è mai parlato con loro ascoltato un loro parere, idea o pensiero, non si è mai comunicato con i loro modi di comunicare, e questa distanza percepita ha fatto sì che si creasse questo scollamento tra classe politica e millennials.
Le iniziative per Sa die de sa Sardigna:
Il 28 aprile alle ore 20.00 in Piazza Carmine SEGMENTO a cura di ANS, con Lucia Cossu, presentatrice. Breve saluto di benvenuto al pubblico e introduzione della manifestazione. Andrea Porcu esegue l’inno sardo in versione acustica con accompagnamento alla chitarra. Premiazione degli Artisti dell’Estemporanea Riccardo Pisu, presidente dell’ANS, che consegna i riconoscimenti ai giovani artisti e ai ragazzi che hanno partecipato all’estemporanea. Paolo Matta interviene per accompagnare il pubblico nella transizione tra a prima parte e le altre due parti a cura di Figli d’arte Medas Presenta Paolo Matta ore 20:30 – “Giommaria Angioy – L’esule”, Reding storico di Pietro Picciaiu con Luigi Pusceddu, Daniela Vitellaro, Chiara Porcu ore 21,15 – Sonade e Baddade bois con Claudia Aru, Franca Masu, Andrea Andrillo.

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