Continua l’emergenza maltempo a Mandas e nei comuni limitrofi, colpiti da forti piogge e da una violenta grandinata nella zona del Marghine. I Vigili del Fuoco, insieme alle squadre di Abbanoa e della Protezione Civile, stanno intervenendo su numerose abitazioni private e strutture comunali per gestire gli allagamenti e i danni causati dal maltempo. Video di Andrea Carta condiviso dal sindaco di Mandas.

Nonostante le difficoltà, la viabilità principale è garantita: l’ANAS ha confermato che la Strada Statale 128 è perfettamente transitabile, mentre la Provincia è al lavoro sulle strade che collegano Mandas a Gesico e Siurgus Donigala, anch’esse aperte al traffico.

Il sindaco di Mandas, Umberto Oppus, è in costante contatto con la sala operativa della Protezione Civile regionale per monitorare l’evolversi della situazione. Secondo le prime stime, il meteorologo Matteo Tidili ha registrato accumuli superiori ai 90 mm di pioggia, mentre la Protezione Civile ha rilevato circa 80 mm di precipitazioni in meno di due ore.

Le operazioni di controllo e assistenza proseguiranno nelle prossime ore, con l’attenzione puntata su eventuali nuove criticità.

Il complesso di San Lucifero, situato a breve distanza dalla basilica di San Saturnino, custodisce sotto la chiesa seicentesca un patrimonio archeologico unico: tre ambienti funerari tardo-romani che furono utilizzati come necropoli cristiana fino al VI-VII secolo d.C. Durante gli scavi condotti nel 1947-48 emersero numerosi resti ossei, molti dei quali probabilmente trasferiti successivamente nell’ossario del Cimitero di Bonaria.

Foto condivisa da Emanuela Riva nel gruppo Cagliari Tra Passato e Presente Notizie Arte e Cultura

La “seconda chiesa sotterranea” si distingue per essere l’ambiente meglio conservato: le pareti ospitano undici arcosoli, piccole cappelle contenenti fino a cinque sepolture sovrapposte, mentre un vano quadrangolare, chiamato “capilla maior” nelle cronache seicentesche, racchiude tre nicchie e un sarcofago. Tra i reperti rinvenuti vi erano ossa umane, teschi e sarcofagi in laterizio e piombo, alcuni decorati con iscrizioni marmoree o mosaici.

Osservare questi resti fa comprendere quanto fosse strutturata e ritualizzata la sepoltura paleocristiana. Non si tratta solo di ossa, ma tracce di una storia lunga secoli, di vite, credenze e devozione.

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Il sacello di San Lucifero, originariamente rettangolare con abside orientata a ovest, inglobato oggi sotto il presbiterio della chiesa seicentesca, conserva la memoria della presunta sepoltura del vescovo Lucifero identificata nel 1623. Le spoglie furono poi traslate in Cattedrale, mentre le epigrafi originali sono oggi conservate nella Cripta dei Martiri.

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Accanto a questo, il sacello di Rude ed Eliano e quello di San Lussorio testimoniano ulteriori sepolture di figure venerate come martiri sardi. Nel sacello di Lussorio, ad esempio, una sepoltura con pannello musivo e iscrizione indica l’identità del santo, mentre la parete meridionale conserva quattro arcosoli visibili.

I restauri del Novecento hanno alterato parte della struttura originaria, ma pavimenti, arcosoli e sarcofagi testimoniano ancora oggi l’organizzazione delle sepolture. Le ossa e i teschi ritrovati non sono solo reperti archeologici: sono il filo che lega il presente alla memoria di una Cagliari antica, custode di santi, martiri e delle prime comunità cristiane dell’isola.