Un’esplosione di colori e profumi ha invaso il reparto di Ostetricia dell’Ospedale Santissima Trinità di Cagliari. Non si tratta di un evento medico straordinario, ma di un dono altrettanto potente: centinaia di tulipani, simboli di speranza e rinascita, sono arrivati direttamente dal Giardino di Lu, trasformando i corridoi del reparto in un angolo di primavera carico di emozione.

A darne notizia è stato lo stesso reparto sul profilo Instagram ufficiale “Nascere al Santissima Trinità”, dove medici, ostetriche e neomamme hanno accolto con entusiasmo e gratitudine il gesto inaspettato ma carico di significato.

Il Giardino di Lu non è un semplice giardino. È il frutto di un amore che va oltre il dolore. L’associazione è nata nel 2016 grazie a Maria Fois Maglione, che ha trasformato la perdita della figlia Luena, portata via troppo presto da un tumore ovarico a soli 37 anni, in un progetto capace di unire bellezza, solidarietà e memoria. Quel giardino, oggi ricco di migliaia di tulipani, è diventato il cuore di una comunità sempre più grande di volontari e donatori che abbracciano la visione di Maria: coltivare vita e speranza anche nei luoghi dove il dolore sembra prevalere.

Il dono al Santissima Trinità è solo uno dei tanti gesti che l’associazione compie ogni anno, ma questa “invasione” floreale ha un significato speciale: portare un messaggio di luce proprio dove la vita inizia, dove ogni giorno si accolgono nuove nascite, ma anche nuove sfide. Un ponte silenzioso ma potente tra l’inizio e la fine, tra il lutto e la gioia, tra la memoria e la rinascita.

Un fiore alla volta, il Giardino di Lu continua a raccontare la storia di Luena, ma anche quella di tante donne e famiglie, con la forza gentile dei tulipani. E ieri, in un reparto d’ospedale a Cagliari, quel racconto ha preso la forma di un abbraccio profumato che nessuno dimenticherà.

All’alba di oggi, Cabras si è svegliata al ritmo dei passi scalzi delle donne in costume sardo, protagoniste della suggestiva processione che apre la festa di San Salvatore. Con in mano il piccolo simulacro del santo, affettuosamente chiamato Santu Srabadoeddu in dialetto locale, hanno percorso il tragitto dalla chiesa di Santa Maria Assunta fino al villaggio di San Salvatore, nel cuore del Sinis.

Processione scalze Cabras PH Eva Ennas

Ogni passo racconta storie di devozione e tradizione, mentre i colori vivaci dei costumi e il silenzio interrotto solo dai canti popolari creano un’atmosfera quasi magica. La processione è solo l’inizio: l’attesa cresce per la celebre Corsa degli Scalzi, in programma il 6 e 7 settembre, momento in cui coraggio, fede e identità cabrarese si incontrano in uno spettacolo unico.

Chi assisterà a questa festa non può fare a meno di sentirsi trasportato in un viaggio tra storia, ritualità e curiosità locali, dove ogni gesto ha un significato profondo e ogni dettaglio è una piccola meraviglia da scoprire.

Processione scalze Cabras PH Eva Ennas

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