Dal kit di sopravvivenza a quello di “sarda-vivenza”: voi cosa mettereste nel vostro zainetto?

Il kit di sopravvivenza in chiave sarda: essenzialità e tradizione per affrontare l’emergenza
Una guerra in Europa, un blackout causato da un cyberattacco, sabotaggi a infrastrutture strategiche o catastrofi naturali sempre più frequenti. Fino a poco tempo fa sembravano scenari remoti, ma oggi l’Unione Europea li considera possibilità concrete e invita i cittadini a prepararsi adeguatamente. Il tema è sulla bocca di tutti, tra preoccupazione e incredulità, animando discussioni sui social e nelle piazze virtuali.
Lo scorso 26 marzo, la Commissione Europea ha presentato la bozza della nuova Strategia di Preparazione dell’Unione, che raccomanda a ogni cittadino di dotarsi di un kit di sopravvivenza capace di garantire almeno 72 ore di autosufficienza. Le prime tre giornate di un’emergenza sono infatti le più critiche: i soccorsi potrebbero tardare e la capacità di arrangiarsi può fare la differenza. Ma se il kit standard prevede documenti impermeabilizzati, acqua, torcia, coltellino svizzero e cibo a lunga conservazione, immaginiamo, in stile un po’ Black Mirror, un’alternativa dal sapore tutto sardo: un vero e proprio kit di “sarda-vivenza”.
Il Kit di Sopravvivenza Sardo
La leppa – Altro che coltellino svizzero, il tradizionale coltello sardo è l’unico strumento multiuso di cui si possa avere davvero bisogno.
Acqua delle fonti sarde – Zinnigas, San Leonardo o qualsiasi altra fonte locale: l’importante è restare idratati con l’eccellenza del territorio.
Fil’e ferru – Utile per dimenticare ma anche per disinfettare. Se veniva usato in tempo di guerra un motivo c’è. Ascoltiamo i nostri avi e non facciamolo mancare mai.
La “radietto” – Quella che funziona da decenni senza interruzioni, per restare aggiornati anche in assenza di internet e corrente elettrica.
Salsiccia secca e pecorino – Proteine e sapore, perfetti per resistere alle difficoltà con lo spirito giusto.
Pane carasau – Leggero, croccante e a lunga conservazione, il compagno ideale per ogni transumante e, in questo caso, per ogni emergenza.
Sa murra – Dimenticate le carte da gioco proposte dall’UE, in Sardegna basta un amico e dieci dita per tenere alto il morale.
L’iniziativa europea è stata presentata dalla commissaria per la Gestione delle crisi, Hadja Lahbib, che in un video ha illustrato il contenuto della cosiddetta “borsa della resilienza” con l’obiettivo di rendere ogni cittadino più autonomo in caso di crisi, blackout o isolamento forzato. Ridiamoci sopra, non pensiamoci e ironizziamo sulla questione con un tocco di identità sarda. E voi, cosa mettereste nel vostro kit di sopravvivenza sardo?

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