Al guinzaglio per esplorare il mondo: la storia a lieto fine di Yuki, dalla strada a una vita piena d’amore e scoperte

La bella storia a lieto fine di Yuki, figlio di una randagina sarda: adottato da Alessia e Jacopo, è diventato un piccolo esploratore. Seguite le sue avventure nella pagina Instagram A spasso con Yuki (nell'articolo il link).
Sotto il sole caldo della Sardegna, tra le colline di Gonnesa, una piccola gattina randagia trovava rifugio per dare alla luce i suoi cuccioli. Era agosto, e il vento salmastro si mescolava al profumo della terra arida. Tra i quattro piccoli nati in quella tana improvvisata, c’era Yuki, un batuffolo bianco con occhi di diverso colore e un destino speciale.
“Quando io e la mia famiglia scoprimmo la cucciolata”, racconta la sua mamma umana Alessia, “decidemmo di aspettare che la mamma svezzasse i piccoli prima di cercare loro una casa sicura. Ma il tempo non ci fu amico: a settembre un violento acquazzone bagnò la collinetta e i gattini si ritrovarono fradici e in pericolo. I miei genitori li portarono al riparo, li asciugarono con delicatezza e li sistemarono in una casetta sicura. Il pensiero che potessero spostarsi sulla strada e rischiare la vita ci spinse ad agire in fretta per trovare loro una famiglia”.
Tra tutti, Yuki si distingueva. Mentre i suoi fratellini restavano diffidenti, lui guardava tutto con curiosità e si avvicinava sempre ad Alessia. Un giorno, mentre lo teneva tra le braccia, si addormentò sereno, come se sapesse già che quella sarebbe stata casa sua. “Io e il mio compagno Jacopo, da tempo pensavamo di adottare un gattino, e quel piccolo micetto sembrava aver scelto proprio noi. Così Yuki fu il primo della cucciolata a trovare una famiglia”.
Ma Yuki non era un gattino come gli altri. Non solo per la sua straordinaria socievolezza, ma anche perché è sordo, come spesso accade ai gatti bianchi con occhi di colore diverso. Questa sua caratteristica, anziché limitarlo, ha reso il loro legame ancora più forte, fatto di gesti, sguardi e complicità silenziosa.
“Ben presto, ci accorgemmo che Yuki non era fatto per stare chiuso in casa. Era un esploratore nato, sempre in cerca di nuovi stimoli. Così, con pazienza e curiosità, iniziammo a portarlo fuori con il guinzaglio. Le prime volte furono un’avventura, ma la sua fiducia in noi rese tutto più semplice. Ora, ovunque andiamo, lui viene con noi: si arrampica sugli alberi, annusa l’aria, incontra altri gatti e gioca tra le piante”.
La cosa più sorprendente è stata la reazione delle persone. Quando vedono Alessia e Jacopo passeggiare con Yuki, li fermano stupiti: “Ma davvero il gatto cammina al guinzaglio? Come avete fatto? Anche il mio potrebbe?”. “In tanti ci raccontano dei loro mici, di come vorrebbero provare anche loro, di quanto sarebbe bello portare il proprio gatto a esplorare il mondo”.
“Così è nata l’idea di condividere la nostra esperienza attraverso una pagina dedicata a Yuki. Volevamo mostrare che sì, i gatti possono andare a spasso, che non è solo una prerogativa dei cani. Oltre a voler normalizzare l’idea del gatto esploratore, vogliamo essere un esempio: ogni gatto è diverso, ma con pazienza e rispetto si può provare a regalargli un’esperienza nuova e arricchente. Noi crediamo che un gatto, come un cane, abbia bisogno di aria aperta, di stimoli, di fare il gatto davvero!”.
E così, ogni viaggio diventa un’avventura a tre. Fortunatamente, in Sardegna ci sono strutture pet-friendly che permettono di portare Yuki ovunque.
“Il nostro amore per la scoperta e la passione di Jacopo per l’editing di foto e video hanno reso questa esperienza ancora più speciale, dando vita a un racconto visivo che speriamo possa ispirare altre persone”. E così Yuki, da piccolo randagio di Gonnesa, è diventato un piccolo esploratore con il mondo ai suoi piedi. O meglio, sotto le sue zampe. E questa è solo l’inizio della sua storia. Per scoprire le avventure di Yuki, ecco la sua pagina Instagram: A spasso con Yuki.

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