Lo sapevate? Che cosa significa “Chi ti currat sa giustizia de Serramanna”?

Un detto terribile che resiste nonostante siano passati quasi due secoli. Che cosa vuol dire questo insieme di parole che ancora molti anziani utilizzano da Oristano in giù?
Lo sapevate? Che cosa significa “Chi ti currat sa giustizia de Serramanna”?
Un detto terribile che resiste nonostante siano passati quasi due secoli. Che cosa vuol dire questo insieme di parole che ancora molti anziani utilizzano da Oristano in giù?
Un’espressione intrisa di paura e memoria storica, un detto che attraversa i secoli portando con sé il peso di un episodio spaventoso della storia sarda. Ancora oggi, soprattutto nelle zone a sud di Oristano, gli anziani lo pronunciano quasi con timore, come un anatema. Ma che cosa significa realmente questa frase così cupa e carica di significato?
“Chi ti colpisca la giustizia di Serramanna” è una maledizione, un’invocazione terribile che fa riferimento a un evento accaduto in epoca sabauda, quando un verdetto brutale portò alla condanna e all’impiccagione di ben 35 persone in un solo giorno, senza possibilità di appello, in un giudizio tanto rapido quanto spietato. Un simbolo di una giustizia sommaria e inflessibile, tanto che il ricordo di quel giorno è rimasto inciso nella memoria collettiva e il detto ha continuato a vivere per generazioni.
A testimonianza dell’impatto di questa vicenda, il proverbio compare perfino nel “Vocabolario sardo-italiano e italiano-sardo coll’aggiunta dei proverbi sardi” di Giovanni Spano, pubblicato nel 1852. Alla pagina 43 si legge: “Sa justitia de Serramanna”, con una spiegazione che rimanda proprio a quel modello di giustizia inesorabile, che non lasciava scampo.
Il 27 luglio 1854, sotto il regno di Vittorio Emanuele II, la Corte d’Appello di Cagliari emanò quella che si ritiene essere stata l’ultima condanna a morte eseguita a Serramanna. Il patibolo veniva allestito in un luogo chiamato “Su Mobìu” o “Su Mobìnu”, all’incirca dove oggi si trova una piccola piazza con una fontana. Lì, nel cuore del paese, sotto gli occhi di una popolazione impietrita, la giustizia sabauda mostrava il suo volto più implacabile.
Un detto che resiste nel tempo, un monito inquietante che richiama un passato di sangue e terrore, quando la giustizia poteva abbattersi in modo crudele e definitivo, senza possibilità di redenzione.

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