Meraviglie di Sardegna: la spiaggia di Costa Rei, un’infinita distesa di sabbia bianca.

Costa Rei, la costa del re, è un luogo che sembra sospeso tra sogno e realtà. Una striscia dorata lunga 8 chilometri, soffice sotto i piedi come una nuvola di seta, si distende tra il selvaggio Capo Ferrato a nord e l’incantevole Scoglio di Peppino a sud. Qui, il mare incontra la terra con dolcezza, e la sabbia bianca si tuffa in acque cristalline che sfumano in mille tonalità di azzurro.

La spiaggia di Costa Rei

Un vero paradiso,nel territorio del Comune di Muravera, per chi ama il sole, il relax e le attività all’aria aperta. Le famiglie trovano qui un rifugio perfetto: il fondale che degrada dolcemente rende l’acqua sicura anche per i più piccoli, mentre gli appassionati di sport acquatici possono sfidare le onde con il kite, il surf o immergersi nel blu per esplorare i fondali. Lungo la spiaggia, piccoli bar e ristoranti offrono ristoro con prelibatezze locali e cocktail freschi, accompagnati dalla brezza marina e dalla vista impareggiabile dell’orizzonte.

La spiaggia di Costa Rei

Costa Rei è molto più di una spiaggia: è un’esperienza. Qui si cammina a piedi nudi sul bagnasciuga per chilometri, ci si lascia cullare dal suono delle onde e si ammirano tramonti che tingono il cielo di rosa e arancio. Il profumo di salsedine si mescola a quello della macchia mediterranea, mentre l’atmosfera rilassata e quasi caraibica avvolge ogni visitatore.

Gli stabilimenti balneari offrono ogni comfort: lettini, ombrelloni, noleggio di canoe e pedalò, tutto per vivere la spiaggia nel modo più piacevole possibile. La pulizia e l’organizzazione di questo tratto di costa la rendono perfetta per chi cerca un luogo sicuro e accogliente, senza rinunciare alla bellezza selvaggia della Sardegna.

La spiaggia di Costa Rei

E così, tra una nuotata e una partita a beach volley, tra un’escursione in barca e un aperitivo sulla sabbia, Costa Rei si svela in tutto il suo splendore, regalando a ogni visitatore un angolo di paradiso da custodire nei ricordi più belli.

Lo sapevate? Come si dice lumaca in sardo campidanese?

Un nome che sembra quasi uno scioglilingua, si attorciglia proprio come una lumaca nel suo guscio e crea un’immagine poetica, che piace a grandi e bambini.

In sardo campidanese, la lumaca si chiama su sitzigorru, un nome che danza sulla lingua come un gioco antico, un suono che si attorciglia proprio come il piccolo abitante del suo guscio. È una parola che evoca immagini vivide, quasi un piccolo incantesimo fonetico che affascina grandi e bambini.

E poi, la natura si diverte a dare sfumature e distinzioni anche tra le sue creature più semplici. Su boveri è su sitzigorru mascu, il maschio, quasi come se fosse il guardiano di questo minuscolo mondo nascosto tra l’erba umida. Se il guscio porta striature sottili, il suo nome si allunga e diventa sitzigorru petiatzu, come un racconto che si intreccia tra le pieghe del tempo. Ma quando il guscio è ancora tenero, fragile come una promessa appena nata, allora è su sitzigorru buca moddi, una piccola casa in divenire, delicata come il primo respiro di un giorno di pioggia.

E infine, c’è chi sfida le onde e non striscia sulla terra, ma scivola tra le correnti salate del mare: è su sitzigorru de mari, una piccola creatura che porta con sé la leggerezza dell’acqua e il mistero delle profondità.

Ogni nome racconta una storia, ogni parola sussurra un frammento di terra e di mare, di vento e di pioggia. Il sardo non è solo una lingua, è una melodia incisa nella memoria, un suono che raccoglie la vita e la trasforma in poesia.