Esposta al Museo PAS di Carbonia l’Arthropleura, il millepiedi gigante che viveva in Sardegna nel Paleozoico

Lo sapevate? In Sardegna nel Paleozoico vivevano dei millepiedi giganti lunghi 2,5 mt. La ricostruzione di uno di questi è stata esposta al Museo PAS-E.A. Martel di Carbonia.
In esposizione temporanea al Museo PAS-E.A. Martel di Carbonia l’Arthropleura, una tipologia di millepiedi gigante che visse anche nei territori che un giorno sarebbero diventati la Sardegna. Potevano superare la lunghezza di 2 metri e mezzo e proliferavano nel tardo Paleozoico, oltre 300 milioni di anni fa.
L’esposizione, a cura del paleontologo Daniel Zoboli è stata inaugurata sabato 15 febbraio. “Uno degli aspetti più “incoraggianti” della serata al Museo PAS-E.A. Martel di Carbonia è stato quello di vedere tanti bambini appassionati alla materia e che mi hanno fatto tante domande interessanti!”, racconta lo studioso.
“In particolare, mi hanno piacevolmente sorpreso le domande di un bambino e vederne un altro che armato di carta e penna prendeva appunti davanti ai pannelli che accompagnano l’esposizione di Arthropleura. Spero che piccoli eventi come quello di sabato possano contribuire a rafforzare o magari far accendere l’interesse per la scienza nelle nuove generazioni, c’è ancora speranza in questo mondo!”.
Il paleontologo sardo ha realizzato un modello del millepiedi gigante in dimensioni naturali, che possiamo vedere in foto. La forma generale dell’esoscheletro di questo enorme invertebrato era più o meno nota dalla seconda metà dell’800, ma del tutto ignoti erano i fossili della sua testa. “Avevo ovviato a questa mancanza di dati con la realizzazione di due teste alternative, frutto di congetture e fantasia, appositamente create in maniera tale da poter essere un giorno sostituite”, spiega lo studioso. “Bene, inaspettatamente proprio qualche tempo fa è stato pubblicato uno studio nel quale si è potuto ricostruire l’aspetto generale di questa importante parte anatomica. Ora più o meno sappiamo come erano fatte le sue “fauci”, le antenne e gli occhi, questi ultimi simili a quelli di alcuni crostacei”.

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