Avete mai sentito parlare del libro “Due studenti in vacanza?” L’autore lo ambientò in un isolotto sardo. Che esiste veramente

Lo scoglio del Catalano, un tempo chiamato il Saraceno, fa parte della splendida Area marina protetta costituita dalla penisola del Sinis e dall'isola di Mal di Ventre, prospiciente Cabras e il golfo di Oristano, nei pressi della costa centro-occidentale della Sardegna. Carlo De Mattia, scrittore di letteratura per giovani, assai noto negli anni cinquanta, ambientò qui una storia avventurosa.
Avete mai sentito parlare del libro “Due studenti in vacanza?” L’autore lo ambientò in un isolotto sardo. Che esiste veramente.
Lo scoglio del Catalano, un tempo chiamato il Saraceno, fa parte della splendida Area marina protetta costituita dalla penisola del Sinis e dall’isola di Mal di Ventre, prospiciente Cabras e il golfo di Oristano, nei pressi della costa centro-occidentale della Sardegna. Carlo De Mattia, scrittore di letteratura per giovani, assai noto negli anni cinquanta, ambientò qui una storia avventurosa.
Avete mai sentito parlare di Due studenti in vacanza? Un libro dimenticato, scritto da Carlo De Mattia, che negli anni ’50 affascinò giovani lettori con un’avventura densa di misteri e segreti sepolti dal tempo. Ciò che lo rende ancora più intrigante è l’ambientazione: un isolotto selvaggio al largo della Sardegna, un luogo che esiste davvero e che cela una storia antica, fatta di pirati, tesori nascosti e leggende mai del tutto sopite.
Si tratta dello scoglio del Catalano, un tempo noto come “Il Saraceno”, un piccolo affioramento roccioso nell’Area Marina Protetta del Sinis, vicino all’isola di Mal di Ventre e alla costa di Cabras. Oggi appare come una massa di roccia battuta dal vento e dalle onde, con scarsa vegetazione e pochissime specie nidificanti, tra cui il gabbiano reale e il marangone dal ciuffo. Ma in passato fu teatro di avvenimenti ben più movimentati.
De Mattia, nel suo romanzo, raccolse storie tramandate nei secoli, come quella del Pirata Rosso, Ben Hassan, un feroce corsaro al servizio del sultano Moulay Ismail del Marocco. Nel XVII secolo, Hassan fece restaurare sull’isolotto un’antica fortezza, costruita nel Cinquecento da un hidalgo catalano, Don Diego Hurtado de Gerona, che vi si era stabilito dopo essere stato esiliato in Sardegna. Alla sua morte, la proprietà passò a una famiglia nobile di Oristano, ma finì per cadere in rovina. Fu allora che il pirata se ne impossessò, trasformandolo in un nascondiglio sicuro per le ricchezze accumulate con le sue razzie.
Ma Hassan non era un uomo qualunque. Secondo alcuni, dietro il suo nome si celava un rinnegato calabrese, Salvatore Lazzaro, un uomo che tradì il sultano per impossessarsi del tesoro e vivere sotto falsa identità. Per proteggere il suo segreto, sterminò la ciurma del suo veliero, il Simoun, e alla fine fece esplodere la fortezza, seppellendo oro, gioielli e, forse, la sua stessa tomba sotto le macerie.
Il libro di De Mattia segue le avventure di due giovani cugini, discendenti del corsaro, che dopo una lunga serie di enigmi e peripezie riescono a scoprire il sepolcro e il tesoro. Ma oltre alla storia avventurosa, il romanzo si distingue per le minuziose informazioni sull’isolotto, dettagli che potrebbero essere andati perduti se non fosse stato per la ricerca accurata dell’autore.
Anche il nome attuale dello scoglio, Il Catalano, nasconde una storia affascinante: deriverebbe proprio da Don Diego Hurtado de Gerona e dai numerosi pescatori di origine catalana che per secoli si fermarono qui per la pesca del corallo e delle aragoste. A riprova di questa eredità, il cognome Cadelano, variante locale di Catalano, è ancora presente nel Campidano, legato a famiglie discendenti da coloni giunti a Cagliari nel 1503, al seguito di papa Alessandro VI Borgia.
Oggi sullo scoglio restano solo le rovine di un vecchio fanale automatico per la navigazione, da tempo in disuso. Ma chi si avventura nelle sue acque può ancora immaginare le ombre del passato: il pirata che osserva il mare dalla sua roccaforte, i venti che sussurrano segreti sepolti sotto la pietra, e le storie che, come onde, continuano a tornare, pronte per essere scoperte ancora una volta.

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