Dalla scuola civica di Sinnai ai grandi palchi: la storia di Sara Sarritzu, batterista e insegnante

Originaria di Sinnai, Sara è insegnante di professione, ma il suo cuore batte anche al ritmo della batteria, strumento che l’ha portata su palchi importanti e l’ha resa parte di progetti musicali ambiziosi. Conosciamola meglio
Sara Sarritzu, classe 1979, è un vulcano di energia, una donna poliedrica che è riuscita a fondere le sue passioni in una vita vibrante e intensa. Originaria di Sinnai, Sara è insegnante di professione, ma il suo cuore batte anche al ritmo della batteria, strumento che l’ha portata su palchi importanti e l’ha resa parte di progetti musicali ambiziosi. La sua è una storia di amore per la musica, determinazione e voglia di migliorare sempre.
La passione di Sara per la musica affonda le radici nel passato familiare: suo nonno, clarinettista della banda musicale di Sinnai, l’ha profondamente ispirata da bambina, spingendola a prendere in mano la pianola a soli 10 anni. Con il supporto dei genitori, si è dedicata al pianoforte, ma la vera svolta è arrivata con la batteria, un’attrazione irresistibile nata dalla vicinanza con la Scuola Civica di Musica Giuseppe Verdi del suo paese.
Ad Alghero, l’incontro con una giovane batterista ha segnato un momento chiave: “Mi ha fatto capire che potevo farcela, nonostante gli stereotipi che vedono la batteria come uno strumento insolito per una donna,” racconta Sara. Fondamentale è stato anche il supporto del suo maestro Paolo Nonnis, che l’ha guidata nella preparazione tecnica e artistica, aprendole le porte di un mondo musicale ricco e variegato.
Negli ultimi anni, Sara ha saputo esplorare e abbracciare diversi generi. Con il gruppo Super Latin, in cui suona dall’anno scorso, ha unito la passione per i balli caraibici alla musica, scoprendo anche strumenti come i timbales.
Uno dei momenti più emozionanti del suo percorso è stato un concerto all’Exma di Cagliari, dove ha suonato un repertorio di latin jazz che ha entusiasmato il pubblico e creato nuove opportunità.
Parallelamente, Sara si è lanciata anche nell’avventura della big band, dove ha preparato 18 brani swing in tempi record per esibirsi con un’orchestra di professionisti: “Un’esperienza sfidante ma incredibilmente gratificante,” racconta.
Ma non è tutto: a dicembre ha debuttato anche con il suo progetto personale, il gruppo Soul Sacrifice, completamente dedicato alla musica di Santana.
Organizzare il tempo tra famiglia, lavoro e prove non è semplice, ovviamente: Sara ci riesce con una pianificazione meticolosa e tanta elasticità. Mamma di Antonello, tredicenne che sta muovendo i primi passi nella musica, Sara sostiene con entusiasmo le sue inclinazioni. “Deve trovare da solo le sue passioni, non lo forzo in nessun modo, ma sarebbe meraviglioso vederlo con le bacchette in mano,” dice con un sorriso.
Il progetto che le sta più a cuore è quello di portare la musica nelle scuole con il gruppo Soul Sacrifice. Seguendo l’esempio di iniziative statunitensi, Sara e i suoi colleghi raccontano ai ragazzi la storia di generi come il rock, il blues e il jazz, affiancando alle esibizioni momenti educativi. “Un progetto, del mio maestro Paolo Nonnis, che si sposa perfettamente con il mio lavoro di insegnante e che lascia sempre a bocca aperta gli studenti.”
Sara guarda avanti con ottimismo e determinazione, continuando a studiare e migliorarsi per portare la sua musica in tutta la Sardegna e, perché no, anche oltre. Per lei, il palco è un luogo magico: “Mi trasformo, mi diverto e vorrei continuare a suonare per ore.”
La storia di Sara Sarritzu è un esempio di come seguire le proprie passioni possa portare a vivere esperienze uniche e realizzare sogni. La sua musica è il riflesso di un’anima vibrante, capace di ispirare e lasciare un segno indelebile ovunque vada. Come dice Sara stessa : “Non c’è età per seguire le proprie passioni”.

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