Allarme a Sarroch: scoppia incendio nella raffineria Saras. Il Comune invita alla calma: “Non ci sono diossine”

Dai primi riscontri forniti dalla Saras, si apprende che l'incendio è stato provocato da lavori a caldo, che hanno innescato la combustione di filtri nella torre di raffreddamento.
Un grave incendio è divampato nel pomeriggio di ieri all’interno degli impianti della raffineria Saras di Sarroch, generando una densa nube di fumo nero che ha rapidamente oscurato il cielo della zona. Il rogo ha avuto origine nei locali della turbina di raffreddamento degli impianti, attualmente in fase di manutenzione.
L’allarme è scattato tempestivamente, mobilitando le squadre dei Vigili del Fuoco e i Carabinieri, che hanno lavorato senza sosta per circoscrivere e domare le fiamme. Nonostante l’entità dell’incendio, fortunatamente non si registrano feriti. Restano invece ancora da valutare i danni strutturali causati dal rogo.
Le autorità competenti stanno conducendo indagini per accertare l’origine dell’incidente. Dai primi riscontri forniti dalla Saras, si apprende che l’incendio è stato provocato da lavori a caldo, che hanno innescato la combustione di filtri nella torre di raffreddamento. Questi erano particolarmente asciutti a causa delle operazioni di manutenzione in corso. Il materiale coinvolto nell’incendio, polipropilene, è stato confermato non emettere diossine durante la combustione, riducendo così il rischio di contaminazione ambientale.
Attraverso un comunicato ufficiale, il Comune di Sarroch ha informato la cittadinanza sull’accaduto. Il Sindaco Angelo Dessì e l’Assessore alle Politiche Ambientali, Luca Tolu, si sono attivati immediatamente, avviando un dialogo diretto con la Saras, l’Arpas (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Sardegna) e la Prefettura di Cagliari per monitorare la situazione.
“Secondo quanto comunicato dai vertici della Saras, l’incendio ha interessato il settore B della torre di raffreddamento – si legge nella nota del Comune – attualmente in manutenzione. Proseguiremo a vigilare sull’evolversi della situazione per garantire la sicurezza dei cittadini e del territorio”.
Al momento, le autorità rassicurano che non ci sono evidenze di rischi per la salute pubblica o l’ambiente.
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