L’associazione “Il sogno di Giulia Zedda” ha attivato una raccolta fondi per l’acquisto di una casa che possa ospitare gratuitamente i bambini malati oncologici e le loro famiglie, offrendo loro un rifugio sereno durante il periodo delle cure, la “Casa degli Amici di Giulia”. QUI IL LINK

Obiettivo del progetto è quello di realizzare una casa dedicata, un luogo di pace e calore dove i bambini e i loro cari possano trovare conforto e sostegno, senza dover affrontare ulteriori spese. La struttura sarà arredata con spazi accoglienti e funzionali, garantendo tutti i servizi necessari, dalla manutenzione al supporto emotivo e logistico. Perché è importante contribuire? Il sostegno economico è fondamentale per:

• Acquistare la casa
• Allestirla con ambienti confortevoli e adatti alle esigenze delle famiglie
• Garantire un supporto continuo, sia pratico che emotivo

Insieme, è possibile regalare speranza e restituire sorrisi anche nei momenti più difficili. Ogni contributo è un mattone verso l’obiettivo: creare un luogo dove i bambini e le loro famiglie possano sentirsi accolti e sostenuti. Con l’aiuto di tutti, il sogno di costruire un rifugio sicuro può diventare realtà.

L’associazione – Giulia Zedda, una bambina cagliaritana di straordinaria forza e generosità, è scomparsa nel 2018 all’età di dieci anni dopo una battaglia di quattro anni contro un tumore cerebrale maligno. Giulia, che fino ai sei anni era piena di vita e creatività, ha affrontato cure intense, interventi e chemioterapia con un coraggio e un sorriso che hanno lasciato un segno indelebile in chiunque l’abbia conosciuta. Poco prima della sua scomparsa, il suo ultimo desiderio è stato donare i suoi giocattoli ai bambini meno fortunati. Oggi, il suo spirito vive attraverso l’associazione “Il Sogno di Giulia Zedda ODV”, che sostiene persone in difficoltà e continua a diffondere il suo messaggio di amore e altruismo.
 

Blitz della Guardia Costiera di Cagliari contro la pesca illegale nelle acque della Sardegna. Nella giornata del 20 ottobre 2025, gli uomini del 13° Centro Controllo Area Pesca della Direzione Marittima, con il supporto di un elicottero della 4ª Sezione Volo di Decimomannu e del personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso, hanno intercettato tre pescherecci non appartenenti alla marineria sarda intenti a pescare in pieno fermo biologico.

Le imbarcazioni sono state individuate a circa 20 miglia a ovest dell’isola di Sant’Antioco, mentre utilizzavano reti a strascico a divergenti (OTB), attrezzi vietati in questo periodo dell’anno per consentire il ripopolamento della fauna marina. Grazie a riprese aeree effettuate dall’elicottero in servizio, gli ispettori hanno accertato in tempo reale l’attività di pesca illecita, ordinando l’immediata interruzione delle operazioni e il rientro delle unità nel porto di Portovesme.

Ad attendere i tre equipaggi, gli ispettori pesca della Guardia Costiera di Cagliari, affiancati dai militari di Portoscuso, che hanno contestato ai tre comandanti la violazione della normativa sul fermo pesca. Le sanzioni amministrative ammontano complessivamente a 6.000 euro, cui si aggiungono sei punti di penalità per ciascun comandante e sei punti sulle relative licenze di pesca.

Durante i controlli sono stati inoltre sequestrati circa 150 chilogrammi di pescato, frutto dell’attività illecita, e le tre reti a strascico utilizzate, le cui maglie — seppur regolari — sono state comunque sottoposte a sequestro preventivo.