Furto libri da Mamo Pizza, si presentano i colpevoli: “Nessuna denuncia, risolveremo in maniera pacifica”, dice il titolare Mameli

La bellissima lezione di pace di Massimo Mameli. Leggete la storia.
“L’appello è arrivato a destinazione. I ragazzi si sono fatti sentire e dopo un breve diverbio telefonico sulle responsabilità, ci siamo incontrati. Ho deciso di risolvere la questione in maniera pacifica. Alla mia domanda “dove sono finiti i libri?” mi è stato detto che sono stati prelevati dalle MamoLibrerie per essere consegnati ad una comunità di minori protetta, che però non può essere citata”.
Parla Massimo Mameli del locale Mamo Pizza al quartiere del Sole, Cagliari, dove avantieri sera erano stati rubati decine di libri dalla libreria dedicata al booksharing della pizzeria. Il post di Mameli, in cui raccontava il fattaccio, ha scosso le coscienze dei cittadini ma evidentemente anche dei ragazzi autori del furto. Ecco il proseguo del racconto:
“Hanno comunque riconosciuto che il prelievo è stato fatto in maniera scorretta, per questo abbiamo ricevuto la promessa che verranno portati altri libri e accettato le loro scuse, che rigiriamo a tutta la comunità che alimenta e usufruisce di un servizio di scambio che noi custodiamo e cerchiamo di tutelare perché non venga distrutto o cancellato.
So che molti di voi non saranno d’accordo sulla soluzione pacifica, ma noi crediamo fermamente che questo spesso abbia una funzionalità maggiore di una denuncia e di tutto ciò che ne conseguirebbe. Ci sono già troppe guerre nel mondo e a noi non piace combattere su quel campo, ognuna delle tante denunce fatte non ha mai portato risultati, ci ha sempre fatto stare male, tolto la serenità e rubato tanto, troppo tempo. Preferiamo utilizzare le nostre risorse per dedicarle a fare il nostro lavoro e il nostro impegno per il sociale con la solita passione, con il solito amore.
Ringrazio tutti per la solidarietà manifestata e per le tantissime richieste di contribuire a rimpinguare le MamoLibrerie che ora sono un pochino spoglie, poverine loro!”

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