Lo sapevate? Come si dice “ti amo” in sardo?
"Ti amo", amare, quanti significati possono nascondere queste parole così importanti..Non fa eccezione il significato di amare anche per la lingua sarda, che nella sua traduzione conserva diversi significati, proprio come per l'italiano. Andiamo a scoprirli.
Lo sapevate? Come si dice “ti amo” in sardo?
“Ti amo”, amare, quanti significati possono nascondere queste parole così importanti..Non fa eccezione il significato di amare anche per la lingua sarda, che nella sua traduzione conserva diversi significati, proprio come per l’italiano. Andiamo a scoprirli.
Per comprendere appieno il significato della parola “amore,” partiamo dalla sua origine etimologica: il verbo latino “amare” indicava un impulso spontaneo, irrazionale e travolgente, un trasporto passionale e quasi istintivo verso un’altra persona. Si trattava di un sentimento legato principalmente al corpo, più che alla mente. Per descrivere invece l’amore di tipo razionale o spirituale, i latini utilizzavano il termine “diligere.”
Oggi, il concetto di amore ha subito un’evoluzione: include non solo il desiderio passionale, ma anche l’affetto profondo, la cura reciproca e l’intimità che si costruiscono nel tempo.
Si potrebbe dire che amare davvero una persona significhi accettarla pienamente per come è, con tutte le sue qualità e i suoi difetti. Tuttavia, questa visione non è priva di discussioni: voler cambiare la persona amata implica forse un amore incompleto? O esiste la possibilità di desiderare un cambiamento per il suo bene, spinti solo dal desiderio di vederla più felice e realizzata? In questo contesto, una definizione più completa potrebbe essere quella per cui ci innamoriamo di qualcuno per la sua unicità, per ciò che lo rende davvero sé stesso.
Per elaborare concetti del genere, anche in sardo è possibile esprimersi con un verbo specifico.
Secondo il vocabolario sardo-logudorese/italiano di Pietro Casu “amare” in sardo si dice: istimàre. vale anche per il sardo nella sua variante campidanese: “Sardinnia mia de su coru, t’istimu!”.
E in logudorese. “Istimat sos nebodes pius de sos fizos”, ama i nipoti più che i figli. Il verbo istimàre si usa anche per ti stimo e ti adoro, ti idolatro e per le esagerazioni poetiche. “S’istiman che frades”, si amano come fratelli. E ancora: “S’istiman chei sa prima die chi si sun isposados”, si amano come il primo giorno che si son sposati. Più raro invece l’utilizzo per il significato di stimare, apprezzare.
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