L’Isola dei ciuchini, l’oasi sarda di asinelli che fa tornare il sorriso: «L’asino? Un animale intelligente e umile»
Oggi nell’Isola dei ciuchini ci sono 44 asini, 23 sardi puri col pedigree e 21 adorabili meticci. Ma non solo. Vi raccontiamo la storia di questa bella realtà
Nasce come allevamento di asinelli sardi nel 1995, ma prosegue come attività sportiva nel 2017, come associazione di promozione sociale: oggi L’Isola dei ciuchini – a Uta – è una realtà molto conosciuta nel territorio isolano, una specie di oasi di bellezza e di natura.
«Il suo nome? Ci venne dato da un amico della Toscana che viene da sempre a trovarci» racconta Luigi Antonio Suella, a capo dell’associazione. «Ogni volta, ci chiamava dicendo “Vengo in vacanza all’Isola dei ciuchini” e chiedeva sempre degli asinelli. Ci venne l’idea di dargli proprio questo nome.»
A Suella, che per capitanare questo luogo così ameno ha frequentato un corso di Tecnico someggiato – riconosciuto come sport dal Coni –, con tanto di esami e altre prove, brillano gli occhi a parlare dei suoi animali.
L’idea di fare delle visite, come spiega, è arrivata dopo l’epidemia globale da Covid-19: «Dopo la pandemia, gli amici volevano portare i propri figli all’aria aperta. Così ci siamo resi disponibili.»
E sul lockdown, che ha lasciato un sapore amaro nella bocca di chiunque, Suella è perentorio: «Molte attività sono state aiutate dalle istituzioni, noi purtroppo no e stiamo ancora pagando il prestito fatto. Per fortuna, moltissimi amici del paese e non ci hanno portato fieno e altre cose per gli animali, riuscendo a darci una grossa mano in un periodo di estrema difficoltà.»
Oggi nell’Isola dei ciuchini – gestita dall’uomo e da altri due volontari – oggi ci sono 44 asini, 23 sardi puri col pedigree e 21 adorabili meticci. Ma non solo.
«Col tempo sono entrati a fare parte dell’Isola tanti altri animali, così diventata un rifugio: tutti hanno una storia da raccontare molto bella.»
Molte sono le attività proposte, tutte improntate sul creare un legame con la natura: il giro col cavallino, lo spazzolare gli asini, il dare il cibo solo a caprette e pecorelle ma anche – d’obbligo! – coccole per tutti.
«La nostra giornata inizia alle 6 del mattino e finisce alle 19: puliamo, diamo da mangiare e da bere tre volte al giorno a tutti i nostri animali, in più sono da considerare le cure per chi ha problemi di salute.»
Una giornata bella piena, ma nessun risentimento per Suella: chi vive a contatto con gli animali lo sa, non ci sono ferie né ore buca, ma solo il cuore pieno di gioia.
«L’asino è un animale umile: se lo tratti con amore, risponde con amore. Ci vuole molta pazienza, ci sarebbe da scrivere tante cose… è un animale molto intelligente, inoltre è senza ombra di dubbio da rispettare visto che ha fatto la storia!»
E molto bolle in pentola per il futuro.
«Nell’ultimo periodo, ho ricevuto tante proposte da persone importanti provenienti da tutta l’Europa,» spiega ancora «mi hanno contattato medici per proporre attività terapeutiche ma anche latte per reparti neo pediatrici, sport e tanto altro. C’è l’idea di fare un campo con i cavalli per attività rivolte a bambini e bambini speciali con disabilità. La voglia di fare tante belle cose è tanta, dobbiamo solo sperare che Dio ci aiuti mandandoci persone che ci possano aiutare in modo da poter, a nostra volta, aiutare il prossimo.»
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