La viva fede di Decimomannu, Santa Greca in processione solenne
Domenica di Santa Greca a Decimomannu. Una lunga processione ha accompagnato il simulacro e le reliquie per le vie cittadine, tra la fede e la devozione di tantissimi. Uno dei momenti più belli della 459esima sagra, dopo s'incontru di ieri
La giusta preparazione, poi l’uscita tra la gente nella piazza della sua chiesa. Santa Greca incontra il popolo di Decimomannu nell’ultima domenica di settembre, tradizionalmente dedicata a una delle feste più rinomate e seguite della Sardegna. Dopo la messa del mattino, il simulacro ha attraversato le vie cittadine in una lunga e solenne processione. Uno dei momenti più importanti di una sagra arrivata alla sua 459esima edizione.
La consueta folla di fedeli ha atteso l’uscita della Santa, per tutto l’anno custodita nel suo santuario, a eccezione dei mesi di maggio e settembre. Gli spari e il suono delle campane a festa hanno dato inizio a un grande abbraccio del popolo decimese alla sua patrona nella sua festa autunnale. Davanti, i confratelli di Santa Greca e Santissimo Sacramento, custodi rispettivamente del simulacro e delle sue reliquie, entrambi portati in una suggestiva processione tra le vie del centro.
Le preghiere dei fedeli, tappeti di petali e fiori hanno accompagnato Santa Greca, come di consueto adornata con gli abiti preziosi ricamati in fili d’oro e i suoi ex voto. Sul capo la corona, in una mano la palma del martirio e giglio, simbolo di purezza; nell’altra, il Vangelo. Al suo fianco la reliquia, collocata sopra l’altare maggiore dopo l’altro suggestivo momento, quello de s’incontru del sabato precedente la domenica di festa, in cui i due cocchi vengono affiancati con tre inchini, a sancire l’inizio vero e proprio della festa.
Presenti i gruppi folk sardi, insieme alle autorità religiose e civili, il parroco don Andrea Lanero, l’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi. Davanti a una lunga folla di fedeli e amanti di una sagra che affonda le sue radici nel XIII secolo. Secondo la tradizione, infatti, la giovane martire Greca, vissuta tra il II-III e IV secolo, sarebbe morta sotto le terribili torture di flagelazione e infissione di chiodi alla testa, venendo poi decapitata nell’anno 304 durante l’impero di Diocleziano. Nel ‘600 sarebbero state rinvenute le spoglie della santa tra i lastroni della chiesa precedente. Su volontà dell’allora arcovescovo De Esquivel, una parte delle reliquie venne portata nella Cattedrale di Cagliari, per salvaguardarle da incursioni piratesche e barbariche, mentre successivamente un’altra nella parrocchia dedicata alla santa.
Una domenica di festa e fede, per l’appunto. Dopo la processione, seguita da messa solenne, per tanti è stata l’occasione di visitare la caratteristica sala degli ex voto. Qui i fedeli, sin dal ‘700-‘800, sono soliti portare i propri voti: una marea di fotografie con la richiesta di vicinanza o preghiera alla santa, così come il ringraziamento di quanto ricevuto. Altro luogo di devozione è la cripta, su presoneddu, dove la santa subì il terribile martirio, allo scopo di farla desistere dalla sua fede cristiana, per poi essere decapitata nel giorno del 12 gennaio.
Una festa pronta a continuare nella prossima settimana, sia nel suo aspetto civile, tra concerti – quello di domani, lunedì 30 settembre, di Rose Villain, Rosella Duvile, Simon – e giostre itineranti, sia nella sua veste religiosa. Altro momento fondamentale infatti è la separazione tra il simulacro e le sue reliquie, martedì 01 ottobre. Tre inchini reciproci fatti da i due cocchi, a sancire un addio temporaneo.
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