«Amo la Sardegna e il cucito»: un tuffo nel mondo di Giulia Loddo, la creatrice delle Philos
Tutti pazzi per le Philos, le bambole che vestono gli abiti tradizionali dell’Isola. Le creazioni di Giulia Loddo, piene di Sardegna.
«Ho imparato a ricamare all’età di sei anni e da allora ho intrecciato la mia vita tra arte, tessuti, teatro e musica.»
Laurea in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Sassari, poi formazione come sarta modellista presso l’Accademia di Arte & Moda di Vittoria Dore sempre a Sassari: Giulia Loddo, 33 anni, di Ortueri, vive di talento e passione, di cucito a mano e di ricamo, di Sardegna che scorre nei fili, nei tessuti, nelle idee. Perché l’Isola è l’anima delle sue creazioni, il cuore tenero e granitico che odora di tradizione e di bellezza.
Philos, le bambole con abiti tradizionali che fanno impazzire tutti, sono una sua idea.
«Il mio desiderio era quello di essere indipendente e di creare qualcosa di unico ed originale, partendo dallo studio della mia terra e delle sue tradizioni» racconta. «Così, dall’amore per la Sardegna e dalla passione per i tessuti, il cucito e il ricamo, a dicembre 2018 nascono le Philos. Philos nasce come marchio e brevetto nel gennaio 2019 e diventa impresa individuale nel settembre del 2020, dopo due anni di test (di produzione e mercato) grazie ad un patentino da hobbista.»
L’idea, come spiega, nasce nel lontano 2018, in occasione di Autunno in Barbagia, circuito istituito dalla camera di commercio di Nuoro per la valorizzazione dei prodotti del territorio del nuorese.
«L’intento primario era quello di creare delle piccole riproduzioni di stoffa del costume e della maschera tipica di Ortueri (Su Sonaggiau) per celebrare il mio paese natale. Il nome viene dal greco e significa amiche, per omaggiare i profondi legami che porto avanti fin dall’infanzia. Mi piaceva l’assonanza col filo, base dei tessuti e indispensabile per la confezione degli stessi, degli intrecci, dei tappeti, delle filigrane, così come il valore dell’amicizia e dei rapporti coltivati durante la mia vita. Così è la Sardegna, terra che degli intrecci ha fatto storia. Da allora sono passati circa sei anni e posso dire di aver fatto un bel percorso contando che sono partita senza fondi e con un’idea non troppo precisa di ciò che volevo creare, solo una costante e crescente voglia di creare qualcosa di mio. Ad oggi tra le Philos, i gadget, i complementi d’arredo e l’abbigliamento, conto un catalogo di 15 prodotti che ho studiato, testato, immesso nel mercato e promosso in piena autonomia e con una forte spinta nel voler promuovere il nostro enorme patrimonio tra costumi e maschere antiche, che rivisito secondo gli occhi di Philos.»
Il pubblico? Be’, sempre più ampio, sempre di supporto.
«Mi piace coinvolgerlo anche nella scelta delle nuove grafiche da realizzare con sondaggi, richieste, accettando gli inviti alle varie manifestazioni a cui mi viene proposto di partecipare. Per quanto riguarda le Philos non posso che essere felice dei risultati: è il mio prodotto di punta, quello che sento più mio ed in percentuale è quello più acquistato, tante persone capiscono e apprezzano il lavoro fatto a mano.»
Ma non solo, le interazioni con chi ama le sue creazioni sono sempre in prima fila.
«Mi diverto a stuzzicare la loro partecipazione e ogni mese sui social lancio il gioco “indovina la Philos”, in cui le persone devono indovinare la nuova grafica in uscita tramite una grafica indizio pubblicata i giorni prima o sempre con i sondaggi in cui do loro qualche indizio.»
Tanto il lavoro che c’è dietro non solo la preparazione “fisica” di un nuovo capolavoro, ma proprio del progetto in sé, più ampio.
«Grazie all’appoggio di una grafica – nonché mia amica fin dai tempi dell’asilo – realizziamo ogni mese una nuova grafica che omaggia l’abito tradizionale (e se presente la maschera tipica) di un paese sardo. Con l’aiuto del gruppo Folk o di una persona esperta, ricostruiamo la versione più originale dell’abito maschile e femminile di ogni paese. Ad oggi conto 37 grafiche realizzate e il mio obiettivo e riuscire ad omaggiare tutti i comuni sardi, preservando a modo mio e diffondendo questo enorme patrimonio! Queste grafiche sono tutte applicabili sui prodotti che ho all’interno del mio e-commerce e quelli più richiesti sono i plaid e i teli mare che sono interamente prodotti in Sardegna e hanno una qualità eccellente.»
L’Isola per lei è il cuore di tutto.
«Nascere in una terra come la Sardegna è fortuna. La nostra Isola ha un bagaglio culturale invidiabile che forse si è tutelato così bene proprio grazie al fatto di essere isolati, di avere paesi e paesaggi ancora incontaminati e protetti. Le forme della Natura insieme alle nostre geometrie, i nostri tessuti, il tramandare degli artigiani, la nostra storia archeologica, sono tutte fonti di ispirazione inesauribili per chiunque abbia un po’ di senso artistico. Amo viaggiare e conoscere nuovi posti e nuove culture, amo ancora di più tornare a casa a respirare aria pulita, a coltivare affetti che durano da una vita, a godere della nostra cucina e del nostro mare pulito. Noi sardi – e io in primis – siamo orgogliosi e forse un po’ diffidenti o freddi inizialmente, ma se ci conquisti siamo le persone più ospitali, disponibili e gentili che ci siano! Credo che l’identità di un popolo sia da preservare e tramandare, in un’epoca in cui social e media ci vogliono sempre più omologati e in serie!»
Indubbiamente, l’abito tradizionale riprodotto con le Philos a cui è più legata è…
«Il Sonaggiau, “piccolo Son”, di Ortueri: il pezzetto di pelliccia sintetica e la mini campanella da cui è nato tutto!»
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