Accadde Oggi: 1 settembre 1991, Simeone Camalich muore mentre lottava per spegnere un incendio a Sinnai
Oltre alla sua carriera come pilota, Simeone Camalich era stato in gioventù un talentuoso nuotatore, considerato tra i migliori ranisti d'Italia alla fine degli anni Sessanta.
Era un caldo pomeriggio di domenica 1 settembre 1991 e mentre lottava per spegnere un incendio doloso nelle campagne di Sinnai, Simeone Camalich precipitava con il suo elicottero perdendo la vita. “Ricordiamo il suo sacrificio estremo mentre lottava per difendere la nostra terra dall’orrore del fuoco!
Grazie Simeone, Sinnai non ti dimentica!”, così scrive la prima cittadina di Sinnai Maria Barbara Pusceddu.
Simeone Camalich era pilota di elicottero e perse tragicamente la vita mentre era impegnato a spegnere un incendio in Sardegna. All’epoca, non aveva ancora compiuto 40 anni. Dopo una lunga carriera nell’aeronautica, che lo portò anche in Libano nel 1983, Camalich si trasferì a Borgosesia alla fine degli anni Ottanta, entrando a far parte della compagnia Elialpi. La sua esperienza e il suo coraggio lo portarono spesso in situazioni di emergenza, come quel fatidico giorno in Sardegna.
Erano le 14 quando scoppiò un incendio minaccioso nelle vicinanze di una pineta. Nonostante gli sforzi dei volontari del Masise e dei vigili del fuoco, la situazione richiedeva ulteriori interventi. Così, dalla base di Villasalto, fu fatto decollare un elicottero della Elialpi con al comando Simeone Camalich, accompagnato da un giovane co-operatore di Selargius. Camalich effettuò diversi lanci d’acqua per contenere le fiamme, ma durante uno di questi interventi, l’elicottero fu avvolto dal fumo e perse il controllo, schiantandosi su un costone roccioso. Camalich morì sul colpo, mentre il suo co-operatore rimase gravemente ferito.
Oltre alla sua carriera come pilota, Simeone Camalich era stato in gioventù un talentuoso nuotatore, considerato tra i migliori ranisti d’Italia alla fine degli anni Sessanta. La sua vita, dedicata tanto allo sport quanto al servizio degli altri, ha lasciato un segno indelebile nelle comunità che ha toccato, sia a Borgosesia che in Sardegna.
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