La notte glamour di Cagliari: in Rinascente il fashion show esclusivo con 8 stilisti emergenti sardi
Finite le fashion week di New York, Londra, Milano e Parigi, le luci della moda non si abbassano ma illuminano la città di Cagliari, teatro di un evento esclusivo tenutosi in Rinascente venerdì scorso.
Per un talento emergente farsi spazio nel panorama della moda italiana non è semplice. Tuttavia, venerdì 15 marzo, Cagliari è stata palcoscenico di un evento esclusivo durante il quale 8 stilisti emergenti, provenienti da ogni angolo dell’isola, hanno avuto l’opportunità di mostrare al mondo il proprio talento.
Teatro del fashion show è stata la prestigiosa cornice della Rinascente che, da un’idea della direttrice dello store Claudia Raniolo e del designer Marco Pusceddu, ha deciso di celebrare la creatività e l’innovazione di 8 giovani talenti emergenti.
7 collezioni, 50 capi, e un fil rouge che ha riunito il lavoro di tutti e 8 gli stilisti attorno al concetto di figura femminile. L’immagine della donna è stata reinterpretata dai diversi designer con declinazioni diverse e a volte contrastanti. Una donna romantica, sofisticata, a tratti aggressiva: ogni sfaccettatura è stata catturata e esaltata attraverso la lente creativa di questi talentuosi emergenti.
Ad aprire la sfilata è stata la designer Valentina Enas che, con la sua Thalassophile SS24, ha reso omaggio alla potente forza del mare e al suo potere creativo e trasformativo, catturando l’essenza del movimento dell’acqua attraverso stampe e tessuti. Una linea che si fa portatrice anche di un messaggio di sostenibilità ambientale con abiti realizzati in denim riciclato. Tra le creazioni, il capo che ha catturato maggiormente la nostra attenzione è stato il copricapo medusa, pezzo streetwear che non fatichiamo a immaginare indossato da qualche It-girl durante la prossima Tokyo Fashion Week. A completare la collezione, le borse made in Sardinia di Bistrusso.
Successivamente è stato il turno della capsule beachwear di Filo Magico firmata da Elena Sanna e Angela Maria Cirina. Le due designer hanno delineato la propria visione di femminilità, portando in passerella una serie di bikini con scollo a goccia, costumi interi con ricami e parei in coordinato. Un mix tra modernità e richiami alla tradizione sarda, dove ogni dettaglio, dal makeup all’hairstyle raccolto, è stato curato per esprimere sensualità e eleganza.
Claude Couture Creation ispira la sua collezione al romanzo d’esordio di Alberto Cocco “Il calendario degli animali”. Una sfilata che è un affascinante racconto simbolico, dove gli abiti, dai volumi leggeri e colori vivaci, sono stati accompagnati da elementi scenografici come maschere e strumenti musicali. Una capsule che si ispira alla natura, un ambiente apparentemente ostile ma intrinsecamente accogliente, che prende vita e fuoriesce dagli abiti per risalire sinuosamente sulla pelle nuda delle modelle. La stilista ha giocato con stampe e trasparenze, abbinando turbanti animalier a scolli provocanti sul retro, creando un mix di fascino selvaggio e femminilità.
I Kool Kidz di Cartamoro hanno portato in passerella un audace dualismo tra erotismo e innocenza. Una collezione moderna, caratterizzata da un intrigante gioco di forme e lunghezze, con maniche oversize e reti trasformate in gonne e gilet. I capi presentano una silhouette estremamente contemporanea, rendendo la linea urban e accattivante. Il nostro capo preferito: la gonna lunga in denim, trasformata in una tela dall’artista che la macchia e la schizza di rosso lacca, uno dei colori di tendenza per la primavera estate 2024.
Al grido di “let’s go girls”, le donne di Alipinta sono entrate in scena portando con sé un inno alla libertà. La libertà di essere autentiche, di abbracciare la propria femminilità senza timori, ma anche la libertà di sperimentare con colori vivaci e capispalla dal richiamo vintage. Un mix audace di lunghezze mini e accostamenti a contrasto, dove il colore ha brillato come vero protagonista.
La linea firmata Nina Rey ci ha ricordato come ogni donna risplenda di mille sfaccettature. La stilista Maria Elena Pes ci ha condotto in un viaggio attraverso mondi apparentemente contrastanti, alternando ricami delicati e tulle che avvolgono una femminilità quasi eterea, con abiti di paillettes dorate e spacchi vertiginosi. La sua è una donna sicura di sé, che abbraccia le sue contraddizioni con fierezza e grazia. Un invito a celebrare la propria dualità, senza timore di essere sia ninfa che femme fatale.
Ha chiuso l’evento la collezione di Virago disegnata dal designer Marco Pusceddu. Una capsule strong e eccentrica che ha giocato con i tagli e l’accostamento di stampe diverse. Lo stilista ha portato in passerella un forte concetto d’inclusione e un incrocio tra passato e futuro, dando vita a capi pensati senza distinzione di sesso, età e altre barriere.
Ciò che è emerso con forza da questo fashion show è la bellezza della diversità e la pluridimensionalità della figura femminile, mostrandoci come la moda italiana sia desiderosa di arricchirsi di nuove voci e i brand emergenti sardi siano pronti a farsi sentire.
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