Ilaria Salis a processo in Ungheria con catene e “guinzaglio”: il caso infiamma la politica italiana

La famiglia di Salis ha denunciato le condizioni detentive, sostenendo che l'Ambasciata italiana in Ungheria era a conoscenza della situazione ma non aveva informato la famiglia.
Ilaria Salis, una militante antifascista milanese di origini sarde di 39 anni, è stata arrestata in Ungheria e accusata di aver partecipato all’aggressione di due neonazisti durante una contromanifestazione a Budapest in data 11 febbraio 2023. La Procura ungherese ha chiesto undici anni di carcere per Salis, sottolineando che farebbe parte di un’organizzazione estremista di sinistra che ha pianificato aggressioni fisiche contro simpatizzanti di estrema destra. Tuttavia, il suo avvocato sostiene che non ci sono prove a suo carico.
Il processo è stato caratterizzato da condizioni giudicate violate dalle leggi europee, con Salis apparsa in tribunale incatenata alle mani e ai piedi. La sua difesa ha denunciato la mancanza di prove concrete e la violazione dei suoi diritti, compresa l’impossibilità di accedere agli atti e alle immagini dell’aggressione. Un altro coimputato tedesco si è dichiarato colpevole e ha ricevuto una condanna a tre anni di reclusione.
La situazione carceraria di Salis è stata oggetto di proteste e preoccupazioni, con accuse di condizioni igienico-sanitarie precarie. Il Ministero degli Esteri italiano Antonio Tajani ha convocato l’incaricato d’Affari della Repubblica di Ungheria e ha espresso la ferma aspettativa affinché a Salis sia accordato un regime di custodia cautelare in linea con la normativa europea, inclusa la possibilità di misure alternative alla detenzione in carcere.
La famiglia di Salis ha denunciato le condizioni detentive, sostenendo che l’Ambasciata italiana in Ungheria era a conoscenza della situazione ma non aveva informato la famiglia. La richiesta di domiciliari in Italia è stata avanzata, sottolineando le violazioni dei diritti umani e le disposizioni europee che consentono misure alternative alla detenzione.
Il caso ha suscitato preoccupazione a livello politico, con il Movimento 5 Stelle che ha chiesto un’informazione urgente alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sulla situazione di Salis. Il padre di Ilaria Salis ha anche dichiarato di aspettarsi azioni concrete da parte dell’Ambasciata italiana in Ungheria. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha dichiarato di non essere stato informato delle manette alle mani e ai piedi di Salis prima dell’udienza e ha sollevato preoccupazioni sulla violazione delle norme comunitarie.

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