Lo sapevate? Come si dice lenticchia in sardo campidanese?
La curiosa storia della lenticchia in sardo campidanese: tra lingua, storia e monete misteriose!
In sardo campidanese, la lenticchia si chiama “gentilla”. Un termine che suona curioso e affascinante, perfettamente in linea con la ricchezza e la vivacità della lingua sarda. Il sardo, infatti, è un idioma straordinario, forgiato nel corso dei secoli dalle tante dominazioni che si sono susseguite sull’isola. Spagnoli, bizantini, pisani, genovesi e aragonesi hanno lasciato tracce profonde nel vocabolario e nelle espressioni locali, dando vita a un patrimonio linguistico di inestimabile valore. Ma torniamo alla nostra “gentilla”. Perché proprio questo nome per indicare la lenticchia? L’ipotesi più affascinante è che il termine derivi da una moneta che circolava nel Campidano, forse di origine bizantina. Immaginate per un attimo un mercante dell’epoca che paga il suo sacco di lenticchie con qualche “gentilla” sonante! Questa connessione tra cibo e moneta non è insolita: in molte lingue, termini legati alla valuta si sono intrecciati con quelli del cibo, spesso per indicare prodotti di scambio comune o di valore. Il mistero della “gentilla” rimane aperto, ma ciò che è certo è che la lingua sarda continua a sorprenderci con la sua storia e le sue curiose evoluzioni. Quindi, la prossima volta che gustate un piatto di lenticchie, ricordate che in Campidano si chiamano “gentilla” e dietro questo nome si cela una storia antica e affascinante, fatta di parole, monete e dominazioni che hanno lasciato il segno nella cultura dell’isola.
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