La leggendaria Legione Straniera: l’avventurosa storia di tre sardi che si unirono al corpo militare di élite francese
La Legione straniera ha una reputazione di professionalità e determinazione sul campo di battaglia ed è considerata una delle unità militari più leggendarie al mondo.
La Legione straniera è una forza militare di élite del Esercito francese composta principalmente da volontari stranieri. Fondata nel 1831, la Legione straniera ha una lunga storia e ha partecipato a numerosi conflitti in tutto il mondo. I suoi membri vengono reclutati da paesi stranieri e, una volta arruolati, servono sotto la bandiera francese.
La Legione straniera è conosciuta per la sua disciplina rigorosa, il suo addestramento fisico e mentale intensivo, nonché per la sua diversità culturale, poiché attira individui provenienti da vari paesi. I legionari spesso adottano pseudonimi e rinunciano alla loro nazionalità durante il servizio attivo.
La Legione straniera ha partecipato a molte operazioni militari, comprese guerre coloniali, missioni di mantenimento della pace e interventi umanitari. La sua base principale è a Aubagne, nel sud della Francia. La Legione straniera ha una reputazione di professionalità e determinazione sul campo di battaglia ed è considerata una delle unità militari più leggendarie al mondo.
I SARDI NELLA STORIA DELLA LEGIONE STRANIERA
In questa affascinante e suggestiva storia della Legione Straniera si innestano quelle di sessantamila italiani che si unirono al corpo. Fra questi anche numerosi sardi. Le parabole terrene di tre di loro sono note e molto interessanti. Ecco le vicende umane di Augusto Bruschi, Giuseppe Porcu e Vincenzo Trombino, che abbracciarono i valori e il mito del reparto militare transalpino.
Augusto Bruschi, nato a Oristano nel 1920, ha condiviso con i suoi fratelli l’esperienza di arruolarsi nella Legione straniera. Nel settembre 1938, si unì alla 13ª Divisione di fanteria e partecipò ai combattimenti in Norvegia durante gli scontri di Bjervik e Narvik. Dopo l’evacuazione in Inghilterra nel giugno 1940, aderì al movimento della France libre del generale Charles de Gaulle. Promosso sottufficiale, partecipò all’operazione “Menace” in Africa occidentale nel settembre 1940. Successivamente, assegnato alla Brigata francese d’Oriente, Bruschi perse la vita il 14 marzo 1941 durante un attacco in Eritrea contro le truppe italiane. Fu riconosciuto per il suo coraggio con onorificenze come la Legion d’onore, la Croce di Compagno della Liberazione e la Croce di guerra 39/45 con palme. La sua memoria rimane viva attraverso il suo coraggioso servizio nella Legione straniera.
Giuseppe Porcu, nato a Dolianova, Cagliari, il 2 ottobre 1920, è stato un antifascista coraggioso. Arruolatosi come militare nel 1940, sviluppò una forte coscienza politica antifascista durante il suo servizio a Torino. La sua storia prende una svolta quando, alla vigilia della guerra, fu trasferito in una caserma di montagna al confine con la Francia. Fuggì oltre il confine, arruolandosi nella Legione straniera, combattendo inizialmente contro i Tedeschi e poi in Nordafrica. La sua esperienza si intensificò quando si unì alla resistenza francese durante l’occupazione nazista. Arrestato, fu consegnato alle autorità italiane e successivamente ai nazisti, subendo la deportazione nel Campo di concentramento di Dachau. Riuscì a sopravvivere fino alla liberazione nel 1945 e trascorse gli anni successivi in Francia, Belgio, dove morì nel 2009. Autore del saggio “Gli anni sospesi”, Porcu condivise la sua toccante esperienza di detenuto a Dachau.
Vincenzo Trombino, originario di Cagliari, nato nel 1930 e deceduto nel 1999. Inizialmente seminarista, nel 1956 la sua parabola prese una svolta importante arruolandosi nella Legione straniera. Il suo coraggio e impegno lo portarono a combattere in Algeria, dove ricevette la prestigiosa decorazione della croce al valor militare. Dopo questa esperienza, Vincenzo scomparve misteriosamente, perdendo ogni contatto con la sua famiglia. Nel 2002, la sua storia divenne di dominio pubblico grazie alla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” di Rai 3. La sua fine tragica avvenne nel 1999, quando morì a Puyloubier, in Provenza, presso una struttura di ricovero per ex legionari.
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