Accadde oggi: 30 novembre 1979, esce l’album The Wall, capolavoro dei Pink Floyd
Il capolavoro del gruppo inglese è uscito il 30 Novembre del 1979. Si tratta di un'opera rock incentrata sulla storia di un personaggio fittizio: una rockstar di nome Pink che, a causa di una serie di traumi psicologici, arriva a costruirsi un "muro" mentale attorno ai propri sentimenti dietro al quale si isola. Il successo fu enorme: si tratta di uno degli album doppi più venduti nella storia. Ma ancora tanti muri dividono il pianeta.
Il capolavoro del gruppo inglese è uscito il 30 Novembre del 1979.
Si tratta di un’opera rock incentrata sulla storia di un personaggio fittizio: una rockstar di nome Pink che, a causa di una serie di traumi psicologici, arriva a costruirsi un “muro” mentale attorno ai propri sentimenti dietro al quale si isola. I disagi, soprattutto infantili, che portano Pink a questa scelta drammatica sono la morte del padre verso la fine della seconda guerra mondiale, la madre iperprotettiva, gli insegnanti scolastici eccessivamente autoritari ed avvezzi alle punizioni corporali e i tradimenti della moglie.
Il brano simbolo del disco è Another brick in the wall, il brano in cui il coro di bambini chiede agli insegnanti di lasciare stare i ragazzi da soli, di non indottrinarli.
Il successo fu enorme: si tratta di uno degli album doppi più venduti nella storia.
Nel 1982 uscirà il film del regista Alan Parker, Pink Floyd The Wall, con Bob Geldof nei panni del protagonista. Dieci anni dopo la sua realizzazione, The Wall divenne un simbolo: Waters fu chiamato a Berlino, un anno dopo la caduta del Muro, a suonare il suo album. Ma ancora tanti muri dividono il pianeta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lo sapevate? A Cagliari c’è un importante edificio progettato dall’archistar Renzo Piano
Nel 1985 fu bandito un concorso intitolato “una piazza per Cagliari” ed il progetto esecutivo fu affidato allo studio dell'architetto genovese. L’intervento è stato realizzato tra il 1988 ed il 1992.
Anche Cagliari ha il suo edificio progettato dal grande architetto di fama mondiale Renzo Piano.
Si tratta del Complesso CIS in Viale Bonaria che, come si legge nelle schede di Monumenti Aperti, nasce dall’esigenza di realizzare la nuova Sede dell’allora Credito Industriale Sardo. Nel 1985 fu bandito un concorso intitolato “una piazza per Cagliari” ed il progetto esecutivo fu affidato allo studio dell’architetto genovese. L’intervento è stato realizzato tra il 1988 ed il 1992.
Il complesso è costituito da due piani interrati, occupati dall’autorimessa e dai locali tecnici, di cui circa la metà ad uso pubblico, e da tre volumi a differente altezza caratterizzati da una spiccata modularità leggibile sia nella struttura portante in c.a. faccia vista che negli elementi di finitura. I due corpi bassi, a tre piani, che delimitano la piazza sono sormontati da un terzo volume sopraelevato disposto trasversalmente, nel quale il terzo piano è destinato esclusivamente agli impianti tecnologici, lasciati volutamente a vista, ed il sesto, finito con materiali pregiati, è occupato dalla Direzione dell’Istituto.
L’edificio è completato da un Auditorium, destinato a convegni ed eventi, realizzato con struttura in acciaio ed involucro vetrato, dove il pavimento è costituito da piattaforme mobili che consentono tre differenti configurazioni dell’ambiente in base alle esigenze di fruizione. La piazza, degradante verso l’edificio centrale, è parzialmente coperta da una struttura ad elementi metallici e imponenti controventature a vista ed è pavimentata con lastre in marmo bianco di Orosei, materiale che richiama la pietra bianca, non più reperibile, della vicina Basilica di Bonaria. Lo stesso marmo, con differenti finiture, è stato utilizzato per i pannelli di rivestimento e per le lastre grigliate. La distribuzione impiantistica ai piani è interamente sotto pavimento, garantendo quindi facilità di manutenzione e flessibilità degli spazi operativi separati da pareti mobili armadiate. Gli impianti tecnici sono supervisionati da un sistema di telegestione. Il palazzo ospita una collezione di oltre 400 opere, tra dipinti, sculture, disegni e incisioni, dei più importanti artisti sardi del primo e secondo Novecento (Sironi, Biasi, Ballero, Figari ed altri).
© RIPRODUZIONE RISERVATA