Dicembre è appena iniziato e con lui la magica atmosfera del Natale. Babbo Natale in persona è pronto a sbarcare sull’Isola con la sua slitta scintillante guidata dalla renna Rudolph per far sorridere di gioia grandi e piccini. A portarli in Sardegna, come di consueto, il team dei Superanimatori guidato da Gianluca Romano.

Anche quest’anno Santa Claus ha organizzato decine e decine di eventi (la maggior parte gratuiti) in tutta la Sardegna, da nord a sud: il suo team di elfi, performer e mascotte saranno presenti in tutti i principali comuni dell’Isola, dove allestiranno scenografie uniche e irripetibili: cannoni sparaneve, schiaccianoci giganti alti tre metri e la grande novità del “Candy Christmas” con le celebri atmosfere della Fabbrica di Cioccolato di Willy Wonka. Non mancherà il guastafeste, il temibile ma simpaticissimo Grinch che cercherà di far saltare (invano) il Natale.

Si parte il 1 dicembre a Cagliari con l’inaugurazione dei mercatini di Natale di piazza Yenne e corso Vittorio Emanuele II, appuntamento giunto alla settima edizione. Babbo Natale in persona sarà presente con tre dei suoi elfi per animare il magico villaggio natalizio con le casette in legno e per ricevere le letterine dei bambini. La magia del Natale tornerà nel cuore commerciale di Cagliari lunedì 4 dicembre, l’8 dicembre in occasione dell’Immacolata, il 14 con l’attesissima Christmas Parade in cui più di 10 mascotte (Disney e altre) sfileranno per le strade come a Disneyland, il 20, il 23 e il 6 gennaio per l’Epifania con la Befana.

Sempre a Cagliari ritorna la manifestazione “Vivi il Natale”, che dal 2021 anima con successo le piazze meno centrali del capoluogo e alla Fiera della Sardegna per dar vita a un vero e proprio Villaggio di Babbo Natale.

Eventi in piazza San Michele (6/1), in piazza del Carmine (29/12), nel piazzale del Lazzaretto di Sant’Elia (30/12) e al Parco della Musica (26/12). La data clou sarà quella dell’8 dicembre, quando nei padiglioni di viale Diaz si svolgerà l’evento di inauagurazione: Babbo Natale, gli elfi, una parata di mascotte e lo spettacolo delle magiche bolle di sapone giganti regaleranno a bambini e genitori tutta la magia della festa più attesa dell’anno. Previsto anche un dj set a tema. Santa Claus ci sarà anche il 9 dicembre. Il 10 dicembre spazio al “Frozen Party” con una mega nevicata all’interno del padiglione. Appuntamenti in Fiera anche il 16 dicembre con il “Superheroes Party” dedicato agli amanti dei supereroi e il 17 dicembre con il Mario Bross Party.

Tappe importanti del Natale dei Superanimatori sono anche quelle de La Rinascente (12 dicembre) con Babbo Natale, lo specchio magico dei selfie, il corner truccaelfi e le mascotte itineranti e Palazzo Doglio, dove nel pomeriggio dell’8 dicembre, per il terzo anno consecutivo, sarà protagonista ancora una volta Babbo Natale. Due partnership quelle con La Rinascente e Palazzo Doglio che vanno avanti con successo e che sono culminate quest’anno con lo strepitoso successo degli eventi di Halloween.

Tanti altri gli eventi nel capoluogo, ma il Natale dei Superanimatori sarà presente davvero in tutta la Sardegna. Babbo Natale sarà al Vivaio Sentiero Verde di Terralba (2 dicembre), al ristorante Niala di Ussassai (3 dicembre), al supermercato Tuttigiorni a Cagliari (10 dicembre) al Centro Commerciale Sant’Ignazio di Villacidro (6-17 dicembre), al Centro Commerciale I Mulini (7-23 dicembre), a Villasimius (9 dicembre), alle Cantine Audarya di Serdiana (16 dicembre), alla Chiesa di La Salle a Monserrato (18 dicembre), a Lanusei (19 dicembre) e a Sant’Andrea Frius (28 dicembre).

Con altri allestimenti il Natale dei Superanimatori sbarcherà anche a Bari Sardo (16 dicembre), Serri (28 dicembre), Pula (17 dicembre), al supermercato Tuttigiorni di Sassari (8-24 dicembre), da Good a Cagliari (17 dicembre) a Oristano e a Nuoro. In queste ultime due località si terranno due maxi eventi con 20 animatori organizzati in collaborazione con le amministrazioni comunali, rispettivamente il 20 e il 21 dicembre.

Quasi 70 date dal 1 dicembre al 6 gennaio, la maggior parte gratuite, per portare in tutta la Sardegna i migliori allestimenti e scenografie. Il tema quest’anno sarà quello di un Natale scintillante, dove i colori bianco e oro si uniranno al rosso e al verde per ricostruire le atmosfere tipiche del Polo Nord, dove Babbo Natale è di casa. Ad accompagnarlo in questo viaggio decine di Mascotte, tra cui quelle di Disney e Marvel (grande novità Stich Christams Edition), gli elfi, il Grinch, il gioco gonfiabile a tema “Casa di Marzapane” e sei schiaccianoci giganti alti tre metri.

Ormai come da 10 anni a questa parte il Babbo Natale dei Superanimatori sarà poi chiamato a svolgere il suo compito più importante: il 24 notte e il 25 mattina consegnerà i regali direttamente a casa.

[Foto Superanimatori]

Come si dice “cavalletta” in sardo campidanese?

Un nome che sembra uno scioglilinga: come si dice “cavalletta” in sardo campidanese?

Nel cuore del Mediterraneo esiste un’isola che custodisce segreti linguistici tramandati per generazioni, una terra dove si usano parole colorite e particolari per indicare questa o quell’altra cosa e dove ogni termine nasconde un legame profondo con il passato. Viene dunque spontaneo chiedersi se sapete come si dice cavalletta in sardo campidanese, poiché la risposta apre le porte a un mondo di significati che vanno ben oltre la semplice entomologia. Lo sapevate che in sardo campidanese la cavalletta ha un nome che racconta storie di tradizione e cultura radicate nel tempo? La Sardegna, con la sua lingua affascinante e ricca di sfumature, è una terra dove ogni creatura, anche la più piccola, ha un nome che ne svela il carattere e il legame con la vita quotidiana, riflettendo lo spirito di un popolo attento osservatore dei cicli naturali. E la cavalletta, quel piccolo insetto saltatore che molti considerano un semplice fastidio durante le calde giornate estive, ha un nome che in Sardegna ha un significato speciale: pibitziri.

Questo termine, che può sembrare banale a chi non conosce le tradizioni sarde, in realtà evoca una lunga storia fatta di lotte, sfide e anche un po’ di leggenda, portando con sé l’eco di un’epoca in cui l’uomo e la natura convivevano in un equilibrio spesso difficile. Le cavallette, infatti, non sono solo piccole creature che saltano qua e là tra le sterpaglie. In Sardegna, per secoli, sono state vere e proprie nemiche dei contadini, che le vedevano invadere i campi e divorare i raccolti con una voracità tale da mettere a rischio la loro sopravvivenza stessa. Un vero flagello, che ha fatto soffrire generazioni di agricoltori sardi, costretti a lottare contro nuvole di insetti capaci di distruggere il lavoro di un intero anno in poche ore. Eppure, nonostante la durezza di questi eventi, in alcune zone del Campidano la cavalletta non è vista solo come una minaccia, ma è anche osservata attraverso un’altra lente, quella della fantasia popolare che sa trasformare il timore in narrazione poetica. In alcune varianti del dialetto, infatti, la cavalletta viene chiamata Su Cuaddu de Santu Pedru, ovvero il cavallo di San Pietro.

Si tratta di un soprannome che fonde ironia e poesia, come spesso accade nel linguaggio sardo, creando l’immagine suggestiva di un cavallo sacro, agile e scattante, che balza da un luogo all’altro come una piccola, ma temibile, creatura divina che attraversa i campi dorati. In questo modo, la cavalletta diventa molto più di un semplice insetto: è il simbolo di una battaglia senza fine contro le forze della natura, ma anche il protagonista di leggende e racconti popolari che arricchiscono la cultura sarda rendendola unica. La prossima volta che sentirete parlare di su Pibìtziri, ricorderete che non si tratta di un semplice insetto, ma di un piccolo protagonista di storie antiche e tradizioni viventi, che ancora oggi continua a saltare nella memoria collettiva degli abitanti dell’isola, mantenendo vivo il ricordo di un passato rurale mai dimenticato. E forse, chi sa, vi verranno raccontate anche altre leggende su questo cavallo che salta tra le coltivazioni sarde, portando con sé il fascino di un mondo che non smette mai di sorprendere chi ha la pazienza di ascoltare la voce della terra.