Alla scoperta delle cinque Chiese più belle di Sassari: un viaggio tra fede, storia e architettura
Un tour attraverso i luoghi di culto più belli e significativi della città di Sassari.
Immersa nella sua ricca storia e cultura, Sassari, la suggestiva città situata nel nord della Sardegna, vanta un patrimonio religioso straordinario. Le sue chiese, testimonianze di fede e maestria artistica, incantano i visitatori con la loro architettura imponente e l’atmosfera sacra che pervade questi luoghi. In questo articolo, esploreremo alcune delle chiese più belle di Sassari, gioielli che risplendono nel tessuto storico della città.
1. Cattedrale di San Nicola
Il duomo di Sassari, conosciuto anche come Primaziale di San Nicola, rappresenta la principale chiesa della città e si erge nel centro storico, nella piazza del Duomo. Funge da sede della cattedra dell’arcivescovo metropolita dell’arcidiocesi di Sassari, dedicata a san Nicola di Myra, e svolge anche il ruolo di chiesa parrocchiale cittadina. La sua storia inizia nel XII secolo, menzionata nel Condaghe di San Pietro di Silki, ma sorge su un precedente edificio romano e paleocristiano, i cui resti sono visibili sotto l’attuale abside e nel transetto sinistro. Ricostruita nel XIII secolo in stile romanico pisano, la chiesa di San Nicola fu la sola parrocchiale di Sassari fino al 1278, quando furono istituite altre parrocchie in città. Tra il 1435 e il 1518, la chiesa subì un radicale rinnovamento in stile gotico-catalano, in coincidenza con il trasferimento della cattedra vescovile da Porto Torres a Sassari nel 1441, elevando la pieve di San Nicola al rango di cattedrale. Nel XVII secolo, una delle tre campate del tempio fu demolita per problemi di stabilità. Il periodo tra il XVII e il XVIII secolo vide l’edificazione dell’attuale facciata della cattedrale, in uno stile barocco che ancora oggi caratterizza questo importante luogo di culto.
2. Chiesa di Santa Maria di Betlem
Santa Maria di Betlem è una chiesa di Sassari, situata in piazza Santa Maria, insieme al convento dei frati conventuali. Costruita nel XIII secolo, la comunità francescana si stabilì a Sassari ricevendo in dono il monastero di Santa Maria di Campulongu. Negli anni 70 e 80 del XIII secolo, la struttura della chiesa e del convento subì notevoli modifiche. Il primo intervento significativo avvenne tra il 1440 e il 1465, quando la chiesa fu ampliata e praticamente ricostruita, includendo la realizzazione di cappelle in stile tardogotico e una grande volta a crociera nel presbiterio. Nel XVII secolo, fu aggiunta un’abside semicircolare per ingrandire il coro. Nel XVIII secolo, le capriate lignee della navata furono sostituite con volte a crociera. Tra il 1829 e il 1834, la chiesa subì un restauro progettato dal frate architetto Antonio Cano, che introdusse elementi architettonici e decorativi in stile rococò e neoclassico.
3. Chiesa di San Pietro di Silki
La chiesa, eretta sul sito di un antico villaggio denominato Silki, trova le sue radici nella fondazione compresa tra gli anni 1065 e 1082. Originariamente parte integrante di un’abbazia benedettina, le prime testimonianze sul complesso monastico di Silki risalgono all’XI e al XIII secolo e sono conservate nel Condaghe di San Pietro di Silki, un documento redatto nel monastero stesso. Nel corso del XIII secolo, l’edificio fu ricostruito in stile romanico, e alcune parti della chiesa risalgono a quell’epoca, rimanendo intatte durante le successive riedificazioni avvenute tra il XV e il XVII secolo. Nel 1467, il monastero di Silki fu ufficialmente trasferito ai francescani, in particolare ai frati minori osservanti, un atto concesso loro dall’arcivescovo Antonio Cano e dalle autorità cittadine.
4. Chiesa di Santa Caterina
Santa Caterina, una chiesa monumentale di Sassari ora utilizzata come cappellania universitaria, si trova in piazza Santa Caterina nel centro storico. Costruita nel rispetto dei canoni liturgico-architettonici controriformisti del Concilio di Trento, fu la prima del genere in Sardegna. I gesuiti arrivarono a Sassari nel 1559, ma a causa di dispute con il capitolo della diocesi Turritana, poterono iniziare la costruzione della loro chiesa, annessa alla Casa Professa, solo nel 1579. Il progetto della chiesa fu ideato dai padri gesuiti architetti Giovanni Maria Bernardoni e Giovanni de Rosis, prendendo ispirazione dalla chiesa romana del Gesù. Inaugurata nel 1609 con il nome di Gesù e Maria, la chiesa sassarese cambiò il suo titolo in Santa Caterina nel 1853, quando la duecentesca chiesa di Santa Caterina nell’attuale piazza Azuni fu demolita.
5. Chiesa di Sant’Apollinare (SS. Crocifisso)
La chiesa sorge all’interno delle antiche mura cittadine, nel cuore del nucleo storico nel rione Pozzo di Villa. La sua storia affonda le radici nel lontano 1278, quando fu elencata tra le cinque parrocchie della città. Dell’originale struttura della chiesa rimane soltanto il portale gotico di influenza italiana, il quale, durante la successiva ricostruzione avvenuta nella metà del XVII secolo, fu murato. Gli interventi di ampliamento, che ebbero luogo dal primo decennio fino agli anni Cinquanta del Seicento, portarono a una ristrutturazione dell’intero edificio in stile tardorinascimentale. La facciata, risalente al 1646, è testimoniata dalla data incisa sull’architrave del portale.
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